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Quel legame che conta

Quel legame che conta

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testo iLaria Marengo, foto di Pierluigi Bove (Falkland Islands)
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Io non son ne’ alpinista ne’ scalatrice ma semplicemente camminatrice.
E dire che ho odiato la montagna fino ai miei 12 o 13 anni. Svegliarsi presto per faticare ore e ore su sentieri sconnessi, in salita e in discesa. Soffrire il freddo o il vento, rischiare di essere colti da un temporale, vedere quasi esclusivamente pietre e massi e il tanto agognato laghetto dove fare pranzo.
Cosa mi sia successo per cambiare radicalmente il mio interesse per la montagna non lo so ancora adesso. So solo che ora senza le montagne, senza il salire e scendere, senza la roccia, I pendii, i silenzi, l’aria frizzante, le viste che si allargano su vasti orizzonti avrei una sensazione di vuoto e di privazione.
Perché? Perché ho la “fissa” delle montagne e del camminare?
Le montagne le cerco perché racchiudono il concetto di libertà. Per quanto mi riguarda son quegli unici spazi (come il deserto e gli oceani) dove si può essere soli e liberi, dove non ci son controlli, conformità, e si può ancora usare il proprio pensiero.
La montagna richiede buon senso e il rispetto per lei che è più grande di te. Personalmente in montagna non vedo vette da conquistare, ma un intero percorso dalla base di partenza alla cima e ritorno da scoprire.
Non c’e’ nessuno che ti dice cosa fare, come fare, quanto correre o rallentare. Decidi tu, la montagna ha insegnato a conoscermi. Sembra un’esagerazione ma è così. Molte volte mi ha tirato fuori le mie paure e mi ci ha lasciato “da sola”, a gestirle. Mi ha posto davanti ai miei limiti e ho appreso a mie spese a scegliere il migliore percorso per salirla e scenderla. Anno dopo anno mi ha fatto scoprire alcune capacità (mai usate prima) e a fidarmi di me stessa. Non importa se son Alpi, Appennini, Pirenei, Balcani, Highlands Scozzesi, monti delle Falkland Islands o della Georgia del Sud. Tutte le montagne parlano allo stesso modo. La montagna diventa “tua” così tanto che alla fine ne rimani attached, ancor più se si intraprende un trekking, la vacanza preferita.
Con un trekking io vado a vivere la montagna, mi faccio entrare la sua bellezza giorno dopo giorno ed è difficile lasciarla senza non sentire una nostalgia. Ogni montagna mi ha dato ebrezza, libertà e forza. Guardare indietro a fine giornata fa realizzare quanto si riesce a raggiungere con un semplice passo dopo l’altro.

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marengo-ilaria-bc16_voltoiLaria Marengo | Come direbbero in inglese son un “expat”. Vivo alle Falklands da tre anni e lavoro in un centro di ricerca come specialista in Sistemi informativi e gestione dati. Mi piacciono i posti remoti, con poca gente e spazi da esplorare. Sara’ bello festeggiare i miei 40 con albatross e pinguini.

Il mio blog | Non possiedo un blog vorrei poter pubblicare su altitudini.it – www.altitudini.it

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Red. ≈altitudini.it | La redazione di altitudini.it racconta e discute di montagna e alpinismo.

4 commento/i dai lettori

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  1. Gian Luca Diamanti
    Gian Luca Diamanti il25 ottobre 2016

    Ciao Ilaria, perché non scrivi qualcosa di Tristan. Ne ho letto tanto e ho sempre sognato di andarci. Penso che da lì si possa guardare il mondo in maniera parecchio diversa…
    Mi interessa molto conoscere le impressioni di chi c’è stato. / http://caffeborghetti.wordpress.com

  2. Fernando il12 settembre 2016

    Ciao, bellissime riflessioni che condivido appieno! Buona fortuna per il bc 2016!

    Fernando

    • iLaria il15 ottobre 2016

      Grazie Fernando e scusa per non aver risposto prima, ma ero finita sull’isola abitata e piu’ remota al mondo: Tristan da Cunha e li internet e’ pessimo.

      • Fernando il26 ottobre 2016

        Nessun problema! E’ il bello della scrittura..può essere letta a nche a distanza di tempo :-) Ciao

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