Nel verde
UN ALTRO GIRO
testo e foto di Gabriele Fulco (Palermo)
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Ecco che era già lontano.
Sui lunghi, lunghissimi sentieri, allargava gli occhi alle più grandi meraviglie. Vagabondando sin da bambino, conosceva ogni piega della valle, ogni torrente, ogni anfratto muschioso, ogni pianura dominata dal verde.
Seduto tra liberi profumi o sperduto tra cattedrali boscose, rimaneva per ore intere in balia dei colori. Man mano che saliva verso l’alto, avvertì il ruvido respiro delle Dolomiti spandersi dappertutto. Poi, superato l’ultimo tornante arricciato sulla montagna, raggiunse la vetta.
Al di sopra delle nuvole, i versi degli uccelli s’intrecciavano alle guglie di pietra levigate dal tempo. Ma appena il vento soffiò inaspettato, non ci pensò su neanche un attimo e si mise le ali. Nella calda luce del mattino, sospinto come un’onda, volò giù in picchiata sfrecciando a pochi metri dalle pareti rocciose.
Non finiva mai quella folle discesa e soprattutto voleva vedere tutto. Così impennò fulmineo sfiorando i sottili alberi, per poi andare incontro ai paesini poggiati sui colli. Girò intorno alle antiche chiese e subito dopo sorvolò le argentee acque del lago di Misurina. Quindi veleggiando ben oltre, si ritrovò sospeso a guardare l’altopiano mutevole. D’un tratto con le farfalle nello stomaco, era al cospetto della maestosa regina. Scivolò senza sosta sul mantello ghiacciato della Marmolada, dove fu lesto ad accarezzare la cresta sempre perfetta di Punta Penia. Ormai stanco ma felice, sfruttando le correnti, lasciò che lo cullassero fino alle Tre Cime di Lavaredo.
Quando perdendo velocità, atterrò in mezzo ai prati smeraldo, con una capriola s’immerse dentro la terra. Era stato un gran giorno per lui.
Però aveva ancora fame, tanta fame di vertiginosa bellezza e nell’istante in cui alzò lo sguardo verso gli sterminati campi di cielo, non poté fare altro che indossare di nuovo le ali. Allora annusando il vento disse fra sé: “Daccapo… Un altro giro!”.
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Gabriele Fulco | Sono un fuoriuscito naufragato nel XXI secolo. Mi nutro di sogni e non mi piacciono le frontiere. Azzanno libri e cerco la poesia dappertutto. Parto, volo, salpo, cammino, sulle vene del mondo e mi tengo al largo da codici o schemi imposti dalla società. In perpetua ricerca, esplorazione, sorpresa, ho appetito di vita, di passione e scrivo tanto. O almeno ci provo.
Il mio blog | Non ho un blog, ma un p rofilo facebook – http://www.facebook.com/gabriele.fulco.10
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