Rifugio Ottone Brentari (2473 m) a Cima d'Asta

Rifugio Ottone Brentari (2473 m) a Cima d’Asta

L’IMPERFEZIONE CHE MUOVE I PASSI. CIMA D’ASTA PER IL SENTIERO BASSANESI
Non sono un’alpinista. Neppure un’arrampicatrice. E neanche una blogger.
E allora perché sono qui? Perché mi appassiona l’andare, fare piccole (grandi) esperienze in ambiente montano e mi appassiona la parola scritta.

Di più, penso che scrivere e camminare tra rocce e cielo, sguardo attento, controllo eppure libertà dell’animo, siano due momenti di vita possibili assai legati tra loro. Vado in montagna come e quando posso, scrivo come e quando posso e le sensazioni vissute che si condensano nel mio respiro e poi si spandono in sentieri misteriosi di me, diventano parole necessarie che quei sentieri su cui ho davvero posato i miei passi raccontano.

Salgo tra rocce di granito, il piede tiene, si può camminare ed è come una danza, mi posso fidare ed è bellissimo fidarsi, io che non lo faccio mai. Chi è con me, più esperto e sicuro ogni tanto si gira a guardarmi e io mi sento grata di questa attenzione e grata di essere qui, di aver scelto la strada meno praticata e più scomoda. Il percorso si fa sassoso, massi di ogni dimensioni, mi aiuto con le mani, sembra sempre che non ce la faccia, invece no.

Ancora duecento metri e siamo in cima. Intorno silenzio e solitudine panorami lunari come di un mondo altro in cui trovare un senso per quello della vita, che ci richiede ogni giorno. E ogni volta è un sentire familiare eppure nuovo, sempre scoprirsi, e chiedersi onestà, essenzialità, passo rispettoso e mai invadente. Voglio entrare tra queste rocce senza disturbare, senza farmi sentire, essere fessura tra le fessure, perché dalle fessure passa anche la luce. Vado con la mia paura e la mia incertezza, che pure mi richiamano ancora e ancora in questi luoghi selvaggi e solitari. Arrampico e pure nel poco c’è comunque la bellezza del gesto che aggancia radici profonde. Cerco i passaggi migliori, sento il ruvido, il liscio, il solido sotto le mie dita, ho imparato che non si deve pensare troppo, ma lasciar spazio allo sguardo e all’intuizione, perché bisogna scegliere e andare. Ma non è forse la vita?

Piccola sosta al bivacco Cavinato, sulla cresta sommitale e poi in cima: fa freddo, è magnifica la vista, tanta la strada fatta, bello essere arrivata. Ma di più l’esserci  stata, sulla strada fino a qui, accolta, imperfetta come sono. Lievi parole di noi sul libro di vetta, traduzione di sogni poetici a cui non so rinunciare …

Ma non è finita, salire si veste anche del ritorno, è tempo di scendere, un tempo lungo che vuole pazienza, che insegna a dar spazio ai diversi momenti necessari, a viverli comunque con pienezza: una piccola ferrata, e poi giù, fino al lago, uno specchio argento e blu, quasi irreale, come quello che di noi non conosciamo, che questi grandiosi Lagorai fanno affiorare con la loro anima potente e misteriosa.

E ancora strada: arriveremo camminando al buio, i profili neri delle montagne intorno, sull’infinita stradina bianca che ci illumina i passi sotto un’invenzione di cielo stellato, una sorta di magia che trasforma ogni cosa.

Valeria Capuano autore del post

Valeria Capuano | Abito a Padova, ho due figli, sono consulente aziendale e mi occupo anche di formazione in ambito informatico. Ma la mia vera “passione” sono le diverse forme espressive quali la scrittura, la danza, l’arte in generale. Non da ultimo, cammino. Zaino in spalla e desiderio di andare, ho fatto numerosi cammini (via Francigena, Via Micaelica, Basilicata coast to coast, Via degli dei, Cammino Portoghese, Sentiero Occitano della Val Maira, Cammino di San Carlo, Cammino di san Francesco, Via del sale, giro dei Sibillini) e percorsi vari in montagna, approcciandomi con cautela, attenzione e senso di gratitudine. Anni fa ho seguito un corso di arrampicata e pur praticandola ormai assai poco (ma non è mai detto eh) mi appartiene la filosofia del gesto che parte dal profondo di sé e che chiede una scelta. La danza, la scrittura, il vivere cercando una grazia salvifica, non ne sono affatto lontani.

1 commento/i dai lettori

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  1. enio il22 ottobre 2016

    bravissima , ci vuol coraggio e determinazione. La prossima volta lasciami più foto della tua impresa / http://chieti2millennio.blogspot.it/

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