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SELVA VERTICALEdi Mariana Zantedeschi (Verona) Via Carmina Burana. Il nome mi suonava tonante e maestoso, e la linea mi ricordava la Divina Commedia. Progettare di affrontarla era avventurarsi nella Selva Oscura perché mi stavo incamminando su un terreno verticale che a detta del grado era al mio limite. Sapevo cosa avrei trovato, ma non se l’avrei superato, l’angoscia inconscia si accostava a strane risate che non riuscivo a contenere, mix di paura e positiva emozione. L’INFERNO: scalo qualche metro e ben presto le tenebre mi inghiottiscono, sono dentro le budella della parete, circondata da roccia nera, in un cunicolo verticale che mi si chiude alle spalle e non lascia filtrare i raggi del sole. Se prestassi fede al grado qui non avrei speranza. Ma le mie sensazioni urlano sopra i numeri della scala alpinistica e continuo a salire. “Non ragioniam di loro, ma guarda e passa”. IL PURGATORIO: il cuore pian piano mi esce dalla gola e torno alla luce. Sosta, e ricomincia la speranza. C’è gioia, perché da qui non si può che avanzare, e seppur ancora con difficoltà la strada sarà in discesa. Fessura, angolo in strapiombo, curva a sinistra, diedro, ancora angolo, ancora curva. Sosta. IL PARADISO: su una placca aerea respiro aria e sole, con passi di danza mi muovo esposta al vuoto e alla libertà. Su gocce salgo verso l’alto, dove vedo ovunque azzurro, vedo il cielo… sento che ho vissuto, raggiunto e completato il mio viaggio che era iniziato alla ricerca di sensazioni ignote. Seduta sull’erba guardo diritto davanti a me, rido ancora, ma ora è rimasta solo emozione positiva! |
il mio blog | http://4810mdiblablabla.wordpress.com 4810mdiblablabla.wordpress.com Perché un blog di alpinismo femminile? Per dar spazio ai nostri blablabla e per raccontarvi le nostre avventure montane! Affinchè i nostri racconti siano uno stimolo per tutte le ragazze che puntano, come noi, ad essere nella cordata parte attiva e autonoma. Concentrazione mentale… direzione verticale! |