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Piramide egizia in cima alla montagna (vista della Tofana di Rozes da Forcella Casale)

Piramide egizia in cima alla montagna (vista della Tofana di Rozes da Forcella Casale)

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Appassionato di montagna, mi piace viverla in modo semplice, scoprirla, esplorarla, assaporarla. Da diversi anni iscritto al CAI, frequentatore ed accompagnatore di escursionismo.

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ESTRATTO DAL DIARIO DI ALTAVIA. UN GIORNO DOVE ORA REGNA LA PACE

di Diego Piovesan (Istrana, TV)

Erano già due giorni che ero in cammino sull’Alta Via Dolomitica n.1. Risveglio dalla coccola Malga Piccola Fanes che mi ha dato ospitalità, con intenzione di scostarmi dal sentiero principale e fare una variante più impegnativa.
Molto pittoresco il bivacco della Pace appollaiato proprio sotto il Monte Castello che si stava avvicinando. Mezzogiorno ero già sul posto, poca strada programmata e tanta voglia di godermi lo splendido riparo.
Sono seduto soddisfatto su quel che rimane di due panchine ed un tavolino, con il bellissimo panorama verso l’illuminata Val de Fanes. Prima ero in compagnia di due gruppi di tedeschi, poi sono arrivati altri dalla ferrata della Furcia Rossa. Poi più nessuno.
Nei pressi del bivacco, è pieno di fortificazioni austriache della prima guerra restaurate e già devastate dalla natura e dal tempo. Da queste la vista sulle Tofane è splendida, si vede sopra la Tofana di Rozes una perfetta piramide egizia.
Vivo il momento, scrivo, soddisfo i bisogni primari e cerco di lasciare ai posteri questo ex ricovero militare, meglio di come l’ho trovato. Eliminate tutte le cibarie scadute, che chissà se le mangeranno i corvi, ordinato la scansia e preparato una borsa di rifiuti.
Dopo una sofferta fredda notte, un bellissimo risveglio con la luce che entrava dalle finestrelle. Uscita fulminea a fotografare il sole che spunta da dietro la Croda Rossa. Poi ad ammirare l’emozionante ombra della Furcia Rossa che si abbassava a vista d’occhio sul Ciampestrin. Per dopo continuare ad assaporare il risveglio delle montagne, seduto al sole a fare una abbondante colazione. Provata pure l’ebbrezza del folcloristico gabinetto alpino dietro l’angolo, ho lasciato il Monte Castello.
Seguendo la cresta ho attraversato il Monte Casale. All’omonima forcella, ho guardato giù dall’altra parte ed ho tirato un sospiro di disagio. Prima di scendere sono salito sul Monte Cavallo con moltissima attenzione. Cima quota oltre i 2900 m, le decine sulla mappa non si leggono più, c’è proprio la piega. Panorama mozzafiato. Mi separa solo lo strapiombo dalla frequentata piramide egizia. Ritorno in forcella e giù 1000 m per una rampa scivolosissima.
Val Travenanzes. incrocio due tipi con un cane, che “non volevano più fare salite” e mi chiedono un consiglio su dove andare. Umhh “in montagna è difficile” risposi… Mi chiesi cosa facessero là, forse avevano sbagliato posto.
Bene! Erano le prime persone che incontravo dopo un giorno esatto di solitudine.
Di botto sono ritornato nella nostra società!


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Vorrei scrivere dei semplici racconti delle mie esperienze, per condividere le emozioni che da la montagna e cercare di trasmetterne la passione.

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