Interno museo Algudnei

Interno museo Algudnei

In Val Comelico a Dosoledo, in provincia di Belluno, un piccolo ma prezioso museo dal 2011 propone ai visitatori che vi accedono, alcuni aspetti della cultura millenaria di quella terra, documentati soprattutto attraverso l’impiego di supporti tecnologici multimediali.

Proviamo a capire meglio di cosa si tratta e lo chiediamo proprio a Marta De Zolt, responsabile della comunicazione social del museo Algudnei.

Marta, intanto raccontaci cos’è il museo Algudnei e come si presenta al pubblico?

Il Gruppo Ricerche Culturali di Comelico Superiore, nel 2011, ha inaugurato lo Spazio Algudnei ospitato nel Palazzo Zandonella Dall’Aquila a Dosoledo in Val Comelico (BL).
Il Museo-Sala Conferenze Algudnei, nome nato dall’unione di tre parole ladine – Algu (qualcosa) d (di) nei (noi) – si distingue da altri perché offre la possibilità di scoprire le antiche tradizioni della vallata utilizzando supporti tecnologici come touchscreens, postazioni video, cornici digitali e pannelli luminosi.
Le tre tematiche raccontate, il Carnevale, le Regole e il Rifabbrico, sono tuttora attuali e radicate nel territorio.
La struttura multimediale dello spazio espositivo hanno portato alla sua estensione anche nella rete Web per potenziarne la diffusione e la conoscenza. Oltre al tradizionale sito internet, caratterizzato dalla staticità, Algudnei è presente su alcune piattaforme 2.0, grazie alle quali il progetto è riuscito a superare i confini della Val Comelico e della stessa Ladinia. Algudnei è presente e attivo su:
Facebook è il canale principale dove vengono pubblicate le immagini, proposti i link riguardanti la Val Comelico e le valli ladine.
Twitter è collegato a facebook, riporta i contenuti che vengono pubblicati; inoltre ogni giorno, usando il linguaggio specifico del social, viene inserito un proverbio nel dialetto della Val Comelico.
G+ (museoalgudnei@gmail.com) è collegato alla casella mail attraverso la quale viene informata la mailinglist degli eventi e delle novità riguardanti le attività del museo.

Padola 1939

Padola 1939

Come sono organizzati i contenuti all’interno dei diversi profili dei social network?

La strategia comunicativa che abbiamo adottato, considera di strutturare ogni contenuto, condiviso su facebook, su tre livelli.
Ad esempio, ogni immagine è accompagnata da una didascalia che soddisfa tre tipologie di follower (cioè di chi ci segue):
a) l’utente della Val Comelico, che viene a conoscenza delle particolarità del suo territorio;
b) l’utente di altre zone della Ladina, che scopre e condivide tradizioni analoghe alle nostre;
c) e l’utente esterno che si avvicina per la prima volta alla cultura ladina.
La struttura utilizzata sulla pagina facebook per dialogare con i followers è organizzata in album di immagini che costituiscono l’Archivio 2.0. Le immagini caricate sono corredate di didascalie che illustrano il contenuto.
Le tematiche trattate sono la Val Comelico (immagini dei paesi e panorami, la storia e le curiosità della vallata); le tradizioni (usanze e curiosità dal passato); l’architettura (la struttura della casa tipica rurale); la lingua (proverbi e detti nel ladino della Val Comelico); le ricette e i porodotti della Ladinia ed infine le attività dell’Algudnei (rassegna stampa, fotografie degli eventi).
La Val Comelico è una zona turistica per questo a livello di comunicazione è stato creato un rapporto di scambio con il Consorzio Turistico Val Comelico Dolomiti. La collaborazione attraverso i social network avviene con la condivisione dei nostri contenuti attraverso i canali del Consorzio Turistico. Il museo guadagna una maggiore visibilità mentre l’ente di promozione turistica presenta ai potenziali turisti un territorio ricco di tradizioni e offerta culturale. I due settori del turismo e della cultura sono complementari e si sostengono a vicenda.

Marta De Zolt al 3° Convegno Nazionale dei Piccoli Musei

Marta De Zolt al 3° Convegno Nazionale dei Piccoli Musei

Per questo lavoro che svolgi sul web 2.0, sei stata invitata a presentare la tua esperienza al 3° Convegno Nazionale dei Piccoli Musei, tenutosi ad Amalfi lo scorso 5-6 novembre. Di cosa avete parlato?

Il tema del convegno era “Musei accoglienti: una nuova cultura gestionale per i piccoli musei”. Il Presidente dell’Associazione Nazionale Piccoli Musei, Giancarlo Dall’Ara, ci ha invitati per parlare dell’accoglienza di un piccolo museo come il nostro e di come attuiamo questa importante attività fondamentale per ogni istituzione che si prefigge l’obbiettivo di creare un luogo di aggregazione.
L’Accoglienza in un museo, tema del Convengo e valore condiviso dall’Associazione Nazionale dei Piccoli Musei, passa anche attraverso il web. Gli aspetti fondamentali di un Social Network accogliente consistono nell’attenzione e l’interazione con gli utenti, proporre temi che stimolino la curiosità e soprattutto lasciare libero spazio al dialogo e al confronto.
Io ho portato un contributo dal titolo “Cultura Ladina: la tradizione millenaria rivive nel web 2.0”. L’intervento ha sottolineato come i social network hanno contribuito a creare una comunità virtuale interessata alla Cultura Ladina che permette alla stessa di diffondersi creando ad un vero e proprio Archivio delle Tradizioni interattivo. L’intervento si è poi concluso con una riflessione: “Cos’è un Museo 2.0”?

Cioè, cos’è un museo 2.0?

Una trasposizione del Museo reale nel virtuale, oppure possiamo concepirlo come un nuovo spazio museale di interazione dove si crea un luogo espositivo con contenuti diversi da quello reale, sempre aperto e senza vincoli d’orario, con contenuti pensati per il web 2.0 che danno vita ad un archivio proprio, unico e condivisibile: la diramazione dello spazio reale in quello virtuale?

Dosoledo

Dosoledo

Uno degli aspetti più interessanti del web 2.0 è la possibilità che gli utenti diventino essi stessi produttori di contenuti. Gli utenti di Algudnei 2.0 come utilizzano questo forma di comunicazione orizzontale e partecipativa?

Gli utenti di Algundei  partecipano attivamente approfondendo gli argomenti che proponiamo. Ad esempio quando pubblichiamo un proverbio o un detto nel ladino della Val Comelico spesso capita che i ladini del trentino, dell’ampezzano e anche carnici ci scrivano il medesimo proverbio nel loro dialetto. Oppure quando raccontiamo le nostre tradizioni gli stessi utenti integrano le nostre informazioni con aspetti analoghi delle loro zone oppure le differenze. Molto spesso ci fanno domande per approfondire e saperne di più, è molto gratificante quando avviene questo scambio culturale, ti fa capire che il patrimonio del passato può essere un collante e un punto di incontro e confronto.

Avete raccolto dei dati sui benefici che vi ha portato l’utilizzo delle attività di social networking?

Raccogliere dei dati numerici dai social network che possano riflettere la realtà è ancora difficile ma abbiamo riscontrato un maggior numero di persone presso i nostri Spazi ma soprattutto gli abitanti della Val Comelico hanno iniziato ad apprezzare Algudnei e a considerarlo uno spazio di qualità sia per la difesa delle tradizioni che per l’offerta di attività ed incontri che proponiamo durante l’anno. Per noi non sono importanti i grandi numeri ma l’alta qualità dell’offerta culturale nella vita reale del museo: abbiamo avuto Margherita Hack, Franz Senfter – solo per citare i più famosi – ed ogni anno teniamo circa 40 incontri, una media molto alta per un piccolo paesino.

San Pietro di Cadore

San Pietro di Cadore

Oltre al lavoro sui social network, su quali altre attività di comunicazione avete puntato per promuovere il vostro museo?

Svolgiamo un lavoro di informazione capillare con tutti gli enti, le persone e gli esercizi commerciali della Val Comelico attraverso mailinglist e affissione di locandine: ci teniamo che la popolazione sia informata sulla nostra offerta culturale che conta un incontro alla settimana, il venerdì, da aprile fino a settembre, con qualche intensificazione nel periodo turistico e qualche incontro nel periodo natalizio.

In provincia di Belluno quanti musei ci sono? E quanti sono quelli che adottano le potenzialità offerte dai nuovi media per comunicare (social media e social networks)?

Ci sono circa una settantina di musei nel bellunese, a carattere etnografico ne possiamo contare circa una trentina allargandoci in diverse tematiche. La Val Comelico conta la concentrazione più alta di quelli a carattere etnografico, questo sta a significare che per noi le tradizioni sono una grande risorsa. Alcuni musei bellunesi sono presenti sui social network ma non ne fanno un uso corretto, a mio avviso. Spesso si sottovaluta le potenzialità di questi mezzi e ci lascia prendere dall’entusiasmo per poi abbandonare l’attività, però intanto i followers si sono iscritti, e si iscrivono, e purtroppo vedono l’incuria e la poca informazione; ci vuole costanza, dedizione e passione.

post-approfondimenti

> Algudnei – Spazi per la Cultura Ladina in Comelico: Piazza Tiziano 2, Dosoledo (Comelico Superiore), Belluno – museoalgudnei@gmail.com
> Web: facebook www.facebook.com/algudnei; twitter http://twitter.com/Algudnei; youtube www.youtube.com/user/CulturaLadina; web www.algudnei.it / www.comelicocultura.it

> Link video: Tradizione del Carnevale in Comelico http://youtu.be/dMQ90yWN7FA ; Le Regole http://youtu.be/aMvIMIXegS4 ; Intervista al Direttore Algudnei http://youtu.be/_k9hRB9uAPk
> Altri link: Associazione Piccoli Musei www.piccolimusei.com; Consorzio Turistico Val Comelico Dolomiti www.valcomelicodolomiti.it

1 commento/i dai lettori

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  1. Redazione altitudini.it
    Bruno Autore il8 gennaio 2013

    Un’opera importante e meritoria quella posta in essere con questo museo e tutte le attività ad esso collegate. Ricordare il passato, senza inutili nostalgie, ma con metodologia “scientifica” serve ad apportare nuove conoscenze per affrontare meglio l’avvenire.

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