Dedicato ai sentieri delle Alpi
In Lombardia ha mosso una certa attenzione la nuova Legge che amplia e delega ai sindaci la possibilità di concedere il permesso a moto e roba simile di circolare liberamente sui sentieri, mulattiere, pascoli in montagna. Hanno lasciato, come sempre, un inutile segno le decine migliaia di firme raccolte on line (promotore, sorprendente, il Cai Lombardo) che si sono opposte alla protervia e alla cecità del Consiglio Regionale. Nulla di nuovo sotto il sole, o la pioggia di questi giorni, ma il tutto stride, oltre che con il buonsenso e la saggezza che una volta caratterizzava montanari e genere umano, con parecchie altre cose. Ad esempio il Convegno Nazionale (laboratorio nelle parole di qualcuno che sperava in una osmosi delle buone pratiche) proposto ancora dal Cai Lombardo – lo stesso delle firme – dedicato ai Sentieri delle Alpi dove è stato detto che i sentieri sono appunto “bene comune”. Forse un concetto che è stato ampliato un po’ troppo. Un caro e saggio amico, su questo tema, ha scritto che “Adesso per difendere il territorio il dialogo e la trattativa con i Sindaci, con gli enduristi e i fuoristradisti, con gli impiantisti e con i cacciatori non è più soltanto auspicabile. E’ necessario. Indispensabile”. Dialogo: una bella parola. Una bella ingenuità aspettando che la galleria finisca (se mai finirà).
Le motoslitte sono come le scorregge
Già nel 1874 sulla Marmolada una bottiglia, difesa da pochi sassi, conteneva i nomi degli alpinisti che l’avevano visitata. I libri di vetta hanno conservato da allora il loro spirito di messaggi segreti affidati alla magia dei luoghi in cui resistono tormentati dal sole e dalle nevi.
Nelle brevi frasi si trovavano i valori tipici dell’esperienza di montagna: la fatica, la natura, la felicità di essere “qui ed ora” «Sopra tutte le cime è pace», cita perfino Goethe nel libro di Cima d’Asta, massiccio del Lagorai.
I tempi cambiano e, in cima ad una montagna non così minore da non avere, protetto da una scatola in metallo, il suo libro di vetta così sta scritto: ”8 aprile 2014, le motoslitte sono come le scorregge, puzzano e fanno rumore”. “Va a c…, cretino, parli solo per invidia, m…”, la pronta e istruita risposta.
2 commento/i dai lettori
Partecipa alla discussioneMettiamo pure quei concertini in quota dove per ore fracassano le orecchie alle marmotte. Mettiamo pure l’eliski. E mettiamo pure le motoslitte, la maggior parte guidate da giovanotti privi di educazione arroganti e sbruffoncelli, se li riprendi offendono e se possono ti picchiano pure, già visto.
Parole…, parole…, soltanto parole! Non è la canzone, ma la verità di oggi. L’aggressione dei sentieri e della montagna in genere. Chi soffre questa aggressione? Principalmente la fauna, neanche gli uccelli si sentono più cinguettare. E il dissesto idrogeologico? La favola della “spopolazione” dei paesi montani, è solo una favola…, (ripetizione cacofonica)! Quieste persone “motorizzate”, ai bar, alle trattorie di questi paesi,si fermano? Assolutamente NO. Però inquinano l’ambiente, in tutte le sue forme, ed una chiacchiera qua, l’altra la, ormai non c’è più via di uscita. Eppure questo sostantivo, “TUTELA”, cioè difesa, salvaguardia, si trova in tante strutture, dalla Forestale, al CAI,alle associazioni, alle Pro Loco, ma…