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Diciassette grammi di sogni luccicanti, dopo quasi 70 anni sono diventati un interessante percorso minerario

C”era una volta una vecchia В e quasi dimenticataВ miniera (non troppo vecchia in veritГ ). L’ingresso era ormai franato, aceri e frassini avevano divorato il sentiero di accesso e solo ritrovarla sarebbe stato una vera scommessa.
Questo potrebbe essere il piГ№ banale preludio alla vicenda della miniera dell”oro di Sagron che, nelle sue tinte di racconto quasi fantastico, segna un momento curioso nella vita di una comunitГ  che, esterna al divenire dei nuovi flussi economici del dopoguerra, sognГІ una ricchezza luccicante e sfolgorante per l’imprevista fortuna.
Bisogna ringraziare il CAI di Agordo, tramite la penna di Ivo Ren e Maria Paola Ingargiola, se gli abitanti di Sagron Mis hanno riscoperto questa bella storia e se chi l”ha fatto lo ha fatto nella forma piГ№ appropriata che ГЁ quella dell”epica avventura (Matiuz 2001. Adunanza CAI Agordo).

La storia ha inizio nel 1945 e ha per protagonisti due minatori,В Vittorio Marcon e Domenico MaschioВ con una lunga esperienza maturata all”estero, e un ingegnere,В Ugo Koch, uomo un po” visionario che all’epoca dei fatti svolgeva ricerche minerarie in Primiero e nel Vanoi. Ora piazziamo i nostri tre personaggi a cavallo della Linea della Valsugana, gli diamo in mano un permesso di ricerca mineraria e vediamo cosa succede.
A valle del piccolo abitato dei VГіri, in prossimitГ  della confluenza del Rio Cigala con il torrente Mis, c’è una vecchia macina da mulino, ГЁ appena visibile, semi coperta da generazioni di foglie morte come i muri perimetrali dell”edificio. Da laggiГ№ i VГіri sembrano una fortezza, arroccati su quella rupe curiosamente composta di ciottoli smussati e cementati tra loro che le carte geologiche colorano della tinta dell”instabilitГ , chiamata breccia glaciale.
Le cronache del 1948 raccontano che in localitГ  pian del molГ¬n si sta scavando una miniera davvero eccezionale. Che l”area sia d’interesse minerario non ГЁ una novitГ : il mercurio di Vallalta, le antiche miniere di rame di Val Imperina ed altri prodotti di quel curioso fenomeno di scorrimento tra faglie sono lГ¬ a testimoniarlo.

Pirite aurifera

Pirite aurifera

La pirite aurifera ГЁ semplicemente un solfuro di ferro e nessuno con essa s”ГЁ mai arricchito. PerГІ i nostri esperti minatori sanno che la pirite aurifera spesso si associa ad elementi ben piГ№ preziosi.
Il permesso di ricerca che l”ingegner Koch ha in mano, gli permette di cercare svariati metalli: rame, mercurio, piombo e argento. Iniziano a sondare e a scavare una galleria e proprio in coincidenza con degli affioramenti di pirite dispersa tra le filladi carboniose , a dispetto della concessione, trovano un metallo per il quale nessuno ha nemmeno immaginato di chiedere l”autorizzazione: l”oro.
La concessione viene subito riformulata ed inizia la corsa al prezioso metallo. Viene costituita un’apposita società, gli operai diventano otto e lavorano su più turni. I primi sondaggi certificano un contenuto di 17,1 grammi di metallo per tonnellata di materiale estratto, il che equivale ad una quantità eccezionale.
Il sogno di Domenico e Vittorio si sta per avverare: dopo anni passati a rovistare la terra in paesi stranieri, la ricchezza ГЁ qui a pochi passi da casa. Un sogno che porta alla ribalta delle cronache nazionali il piccolo Comune di Sagron Mis che diventa il nuovo epicentro di una corsa all”oro dai toni caserecci ma pur sempre epici.
I titoli dei giornali raccontano il succedersi degli eventi, anche con interviste ai protagonisti. In particolare “Milano sera” segue con costanza ed enfasi i fatti che fanno presagire un giacimento d’oro capace di dare lavoro per trecento anni!
Sembra ormai fatta. E’ un montare continuo di aspettative, corroborate da quei 17,1 grammi d”oro. I VГіri diventano l”Eldorado italiano, come scrive “Milano sera”, e se consideriamo che a pochi passi dalla miniera c”ГЁ un paese che si chiama California e che i VГіri su alcune vecchie mappe sono spesso trascritti come Ori, tutto ciГІ non fa che alimentare le cronache dei giornali che nutrono i lettori con abili intrecci di parole.

Lampade a carburo usate nelle miniere di Sagron

Lampade a carburo usate nelle miniere di Sagron

Durante recenti indagini storiche condotte dalla comunitГ  di Sagron Mis, si sono ricercati documenti e ricordi da aggiungere a quanto Ivo Ren aveva giГ  scritto ed anche per svelare come mai quel sogno di ricchezza tramontГІ solo dopo due anni.
In casa di Paolo Marcon, erede diretto di Vittorio Marcon uno dei due minatori, abbiamo ritrovato il libro mastro della miniera. L”archivio storico della Provincia di Trento ci ha fornito delle bellissime planimetrie degli scavi, la corrispondenza tra la societГ  e il servizio minerario e un documento di analisi del minerale proveniente dalla SocietГ  Metalli Preziosi di Milano. Nel referto ГЁ indicato un modesto 0,57 grammi d”oro per tonnellata e dalle lettere allegate si intuisce com’è andata a finire la ricerca dell”oro a online casino Sagron.

Di quell”aureo sogno di quasi settanta anni fa, oggi rimangono alcuni prosaici pezzi di ferro, sotto forma di traversine lasciate in ereditГ  ai discendenti dei minatori, un paio di ruote di carrello riutilizzate come fioriere e lo scheletro del carrello visibile all’ingresso della galleria. Ma c”ГЁ qualcos”altro che ГЁ stato recuperato e forse questo ГЁ il vero tesoro. E” questa storia che ha permesso agli abitanti di Sagron Mis di riappropriarsi di una parte della memoria dei luoghi della loro terra e di comunicarla attraverso un percorso minerario attrezzato con tabelle illustrative e con la realizzazione di un film documentario.

Nel 2009 quando chi scrive accompagnГІ l”architetto Gianni Bonvecchio del Servizio Conservazione e Valorizzazione ambientale della Provincia di Trento, nel sopralluogo ai lavori di ripristino dell”area, ebbe non pochi problemi ad individuare l”ingresso della galleria, anche se il luogo gli era ben noto. Nel folto dell”acero-frassineto, vero dominatore di un”epoca che ha fatto dell”abbandono del territorio il suo marchio di fabbrica, mi sentii in profondo imbarazzo.

ms_cartelli_01L’itinerario minerario “La via dell’oro e del mercurio”

La visita alla miniera d’oro è possibile attraverso un sentiero realizzato recentemente dall’amministrazione comunale di Sagron Mis in collaborazione con il “Laboratorio Sagron Mis” che unisce anche la visita alla più antica miniera di mercurio. Il percorso dei due siti minerari è inoltre collegato all’itinerario IDT “Intrecci del tempo” che permette di scoprire i luoghi in rapporto alla loro storia e al loro utilizzo, luoghi importanti perché da essi la comunità traeva le risorse per la propria esistenza (erba, legname, minerali).

Il percorso: dal parcheggio presso la chiesa di Sagron, seguendo le indicazioni per “La via dell”oro e del mercurio”, si scende lungo strada asfaltata toccando le localitГ  Pante, Casere e Marcoi. Al bivio dopo l”abitato dei Marcoi si prosegue a sinistra in direzione Vori, raggiungendo in breve il piccolo nucleo di edifici che segna la fine della strada asfaltata. In prossimitГ  della casa piГ№ a monte una bacheca illustrativa indica la partenza del sentiero che porta all”imbocco della miniera d”oro. Tornati ai Vori si segue verso destra l”indicazione per la miniera di mercurio, percorrendo una strada sterrata e pianeggiante, un breve tratto in discesa di strada asfaltata fino a un”abitazione isolata (localitГ  Scudelina). In prossimitГ  della bacheca esplicativa parte il sentiero che scende alla miniera di mercurio. Il rientro avviene lungo lo stesso tracciato fino alla localitГ  Scudelina, poi seguendo la strada asfaltata che riporta alla frazione di Marcoi e, in salita, alla piazza di Sagron. Il sentiero ГЁ percorribile in circa 2 ore e presenta un dislivello contenuto e dunque ГЁ percorribile da tutti.

Informazioni su Sagron-MisВ http://old.altitudini.it/idt-ossia-intrecci-del-tempo-3/

Maurizio Salvadori autore del post

Maurizio Salvadori | Presidente Associazione “Laboratorio Sagron Mis” è uno dei 207 abitanti di Sagron (TN).

1 commento/i dai lettori

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  1. Dario il21 ottobre 2013

    Congratulazioni Maurizio! Racconto molto bello. Postato qui: http://www.scoop.it/t/dolomiti-oggi

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