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“In Bilico… tra le falesie di Primiero” è l’ultima meraviglia di Manolo.

Non è una via di 9a su qualche falesia sperduta nelle Pale di San Martino o nelle Alpi Feltrine come ci ha abituati, anche di recente. In Bilico è un’opera d’amore, un inno alla sua valle. E’ il racconto romantico di un mondo tutto in verticale. Il mondo nel quale un uomo è diventato uno dei miti mondiali dell’arrampicata sportiva moderna e dopo 35 anni continua ancora a spingersi oltre, senza mai allontanarsi troppo da casa.
In Bilico è prima di tutto un volume di storie di uomini e della loro passione per l’arrampicata che li ha accompagnati, per due generazioni, ad aprire centinaia di vie sportive in Primiero. Il testo, in 416 pagine in italiano e inglese, illustra con esemplare schematicità e raffinatezza 53 settori e più di 1000 tiri che non aspirano al ruolo di protagonisti. Sembrano piuttosto un corollario a chi, per primo, li ha sognati su pareti ignote ai più, talvolta erano solo lembi di roccia che emergevano come scogli nel verde dei boschi: luoghi potenti e coinvolgenti per i gesti e le storie d’altri tempi che custodiscono.

Maurizio Zanolla (Manolo), Cristina Zorzi. In Bilico… tra le falesie di Primiero. Osteria taci cavallo editing, 2013, 416 pagine, 25€.

La guida sarà in distribuzione dal 17 luglio nelle principali librerie di Primiero e del Bellunese.

L’opera complessiva è una guida di qualità, fatta in casa con tanta cura da Manolo e da Cristina Zorzi (Cristina ha curato la grafica e l’impaginazione ed è l’autrice dei disegni ad acquerello delle vie schizzate da Manolo). A loro si aggiungono altre cordate di autori: la copertina è del pittore Jimi Trotter (tratta da una foto di Manolo dalla sommità de il Bilico), ogni pagina di presentazione delle falesie ha come sfondo l’immagine di una stoffa di Artelèr di Lucia Trotter, orditure e colori diversi a sottolineare il carattere di ogni falesia. Poi i contributi di Matteo Melchiorre, Alberto Cosner, Quinto Antonelli e Gianfranco Bettega, con la collaborazione di Tiziano Albertella, Enrico Bettega, Walter Bellotto, Pieralbino Loss, Mario Tomas, Narciso Simion e Gianattilio Turra.

Sfogliando le pagine risaltano subito agli occhi foto recenti e del passato, dettagli naturalistici, pensieri, oggetti, testi manoscritti: un caleidoscopio di immagini e racconti che ci rimandano alle emozioni di aprire i cassetti della memoria, dove custodiamo i ricordi più cari.
Ma la cosa più apprezzabile è che non si tratta della solita guida di arrampicate destinata ai pochi eletti dei gradi più elevati. E’ un volume prezioso per tutti gli appassionati di montagna. Chi ama l’arrampicata in falesia troverà pane per i suoi denti, chi ama semplicemente andar per monti e passeggiare, scoprirà luoghi e rocce che meritano una visita, uno sguardo verso l’alto, un pensiero a chi le ha svelate.

Manolo mi mostra la sua guida con un entusiasmo inaspettato, ha gli occhi che brillano come avesse appena liberato una nuova via. Accanto a lui c’è Cristina che interviene, spiega e corregge il marito in alcune dimenticanze. Per noi è l’occasione per conoscere meglio questa nuova opera e per un breve tuffo nel passato e nel presente di un mito dell’arrampicata (1).

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Manolo e Cristina Zorzi con il loro cane Tex (ph. Marco Spataro)

(1) L’intervista a Manolo verrà pubblicata nei prossimi giorni. Se vuoi ricevere in anteprima il post dell’intervista, inserisci qui sotto la tua email e clicca su “iscriviti”.
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Teddy Soppelsa autore del post

Teddy Soppelsa | Autore di pubblicazioni su montagna, alpinismo e ambiente, componente cdr de Le Dolomiti Bellunesi, socio GISM, fondatore del blog-magazine altitudini.it.

4 commento/i dai lettori

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  1. Pingback: L’arrampicatore Manolo presenta il suo nuovo libro | I Love Livigno 28 Nov, 2013

    […] sito Altitudini.it cerchiamo di capire meglio chi è Manolo e cosa rappresenta questo libro: “Non è una via di […]

  2. Diego Cason
    Diego Cason il30 luglio 2013

    Cari amici, scrivo questa breve nota, viziata da ovvi motivi affettivi ma non corrotta da familismo amorale. Mia figlia Alice ha scritto un libro (sembra che oggi faccia notizia chi non ne scrive!) che dice: “101 cose da fare in Dolomiti almeno una volata nella vita.” Newton Compton editore, 12,90€ in libreria. Non pubblicità, nessun invito a comprare, molti di voi ne conoscono ben più di 101 cose che avete già fatto in Dolomiti. Adesso però lo sapete e, se siete curiosi di vedere se una giovane dolomitica ha trovato cose che voi ignorate … allora vi induco in tentazione. Un saluto a tutti voi. Diego Cason
    PS Complimenti a Manolo e Cristina per l’accurata edizione del loro libro

    • Chiarofiume
      luigi bertuzzi il31 luglio 2013

      “In Bilico” può suggerire altre cose da fare in Dolomiti, concatenando appigli, come fa Manolo. Sembra che Alice Cason sia già al lavoro per allungare l’elenco.

  3. Chiarofiume
    luigi bertuzzi il14 luglio 2013

    Aspetto dal Settembre 2010 che le nuove generazioni, quelle dei nativi e degli immigrati digitali, mostrino di poter raccogliere il messaggio di Manolo, in un’intervista su Solo per vecchi guerrieri ….

    ….
    “Solo per vecchi guerrieri” è il nome di una “via” da fare in arrampicata …., “aprendo” un nuovo percorso, guidato dall’intuizione piuttosto che dalle scelte fatte da altri.

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