Loris de barba_01

Mi chiamo Loris De Barba, abito a Limana Belluno, da più di 35 anni frequento la montagna preferendo le zone poco frequentate e le salite sui 4000 delle Alpi. La passione per l’ambiente invernale e in particolare la pratica dello scialpinismo mi hanno portato a scoprire delle zone poco o per niente frequentate durante l’inverno. Dopo aver percorso una buona parte degli itinerari classici delle Dolomiti mi sono chiesto se era ancora possibile trovare delle zone solitarie dove lo scialpinismo di massa non aveva ancora preso piede. Così, ultimamente mi sono concentrato sulle meno note Dolomiti D’Oltre Piave, percorrendo una sessantina di itinerari poi raccolti in una guida. Continuo tuttora a praticare la montagna in tutti i suoi aspetti per il piacere di vivere a contatto con l’ambiente naturale.
Alla passione per la montagna ho associato quella della fotografia, senza comprendere però quale delle due sia predominante. Con la fotografia di montagna cerco di dare una personale visione su questi

territori. Tutto quello che mi circonda, luci, linee, proporzioni, meraviglie, gioie e pericoli sono tutte impressioni che mi colpiscono e che cerco di tradurre in immagini. Per questo la fotografia mi aiuta a precisare certi momenti rendendoli stabili nel tempo; un modo per comunicare agli altri le mie emozioni. Ho una particolare predilezione per la foto in bianco e nero perché ritengo che questo tipo di fotografia sia più essenziale e il messaggio che riesce a trasmettere, a mio avviso, arriva più diretto e preciso. Tuttavia iniziamo questa prima #microavventura con un po’ di colore.

1. I lastroni inclinati della Punta Compol dove si svolge il nostro itinerario (© Loris De Barba)

1. I lastroni inclinati della Punta Compol dove si svolge il nostro itinerario (© Loris De Barba)

2. Nelle gelide acque del torrente Cimoliana (© Loris De Barba)

2. Nelle gelide acque del torrente Cimoliana (© Loris De Barba)

3. Superamento di un tratto roccioso (© Loris De Barba)

3. Superamento di un tratto roccioso (© Loris De Barba)

4. In prossimità della forcella dei Cantoni (© Loris De Barba)

4. In prossimità della forcella dei Cantoni (© Loris De Barba)

5. La Cima dei Cantoni baciata dai primi raggi del sole (© Loris De Barba)

5. La Cima dei Cantoni baciata dai primi raggi del sole (© Loris De Barba)

6. Momento di sosta sulla forcella dei Cantoni (© Loris De Barba)

6. Momento di sosta sulla forcella dei Cantoni (© Loris De Barba)

7. Finalmente in cima, 2706 m (©Loris De Barba)

7. Finalmente in cima, 2706 m (©Loris De Barba)

8. Prime curve poco sotto la vetta (©Loris De Barba)

8. Prime curve poco sotto la vetta (©Loris De Barba)

9. Nel traverso in direzione della forcella dei Cantoni (©Loris De Barba)

9. Nel traverso in direzione della forcella dei Cantoni (©Loris De Barba)

10. Sui ripidi pendii della Punta Compol (©Loris De Barba)

10. Sui ripidi pendii della Punta Compol (©Loris De Barba)

foto-reportage: “Prima discesa della Cima dei Preti da Est
Era da tempo che guardavo questo ipotetico itinerario e parlavo con gli amici di come sarebbe stato bello sciare su quelle placche sospese.

ldb_cime dei preti_0125 aprile 2013 — La Cima dei Preti (2706 m) è da molti punti di vista molto lontana, forse la più lontana di tutte le Dolomiti d’Oltre Piave. E’ inserita in un ambiente grandioso, solitario e selvaggio dove la natura regna ancora incontrastata. La sua salita è sicuramente ambita durante il periodo estivo, però raggiungere la sua sommità durante  l’inverno è ancora più emozionante. Discenderla poi con gli sci è stata certamente una grande soddisfazione.
Questa probabile prima discesa della Cima dei Preti da Est è sicuramente la più remunerativa e diretta. Un percorso evidente, ma per renderlo concreto è opportuno avere pazienza e saper aspettare il momento propizio. Il rischio di valanghe è considerevole causa l’orientamento e la morfologia dei pendii formati da estesi piani inclinati che favoriscono lo slittamento a valle del manto nevoso.
Era da tempo che guardavo questo ipotetico itinerario e parlavo con gli amici di come sarebbe stato bello sciare su quelle placche sospese sopra il Cadin dei Cantoni. Il motivo che fino ad allora mi aveva respinto era quella fascia rocciosa a metà parete della Punta Compol che a prima vista sembrava insuperabile. Un giorno dalla val Cimoliana ho avuto modo di osservare questa discesa e mi è sembrata fattibile e in buone condizioni. Contrattati gli amici Francesco, Davide, Tiziano e Marco decidiamo di affrontarla il giorno dopo.
Nel pieno della notte ci troviamo ad attraversare il torrente Cimoliana ingrossato dalle recenti piogge. Nel guado qualcuno improvvisa un freddo bagno fuori stagione, ma essendo egli una persona determinata e tenace, decide comunque di proseguire anche con gli scarponi colmi d’acqua. Alla luce delle frontali la salita prosegue veloce e senza intoppi. L’alba ci sorprende già molto in alto in prossimità della cima che raggiungiamo con grande contentezza da lì a breve. Durante la sosta ammiriamo lo straordinario ed esteso paesaggio circondati da una moltitudine di cime innevate. Recuperate le forze, con emozione iniziamo l’impegnativa

discesa. Il percorso alterna tratti di medio impegno dove la sciata è tranquilla, rilassata e veloce a momenti emozionanti su pendii ripidi ed esposti dove è vietato cadere. Purtroppo nella parte bassa, la mancanza di neve ci obbliga a spalleggiare gli sci e seguendo il comodo sentiero nel bosco della val Santa Maria rientriamo soddisfatti al punto di partenza.
In conclusione si tratta di un itinerario decisamente lungo e impegnativo che si svolge in un ambiente isolato, adatto a scialpinisti con buone capacità tecniche che amano il gusto della scoperta in ambienti solitari e silenziosi.

Difficoltà: OSA S4, S5
Partenza: parcheggio Pian Fontana (935 m)
Dislivello: 1771 m
Tempo: 5 ore
Esposizione: est
Attrezzatura: ramponi, piccozza, corda
Periodo: marzo-aprile

ingredienti e consigli per un foto-reportage d’autore, parola di Loris De Barba

ingredienti

  • non scattare a caso ma soffermati e analizza con attenzione l’inquadratura e la composizione cercando di immaginare la foto definitiva;
  • semplifica il più possibile l’immagine e valorizza solo alcuni elementi di ciò che vuoi far risaltare;
  • scarta subito le immagini più deboli o che non ti soddisfano.
le domande di altitudini.it a Loris De Barba
Che tipo di attrezzatura fotografica usi in montagna?  Non vado quasi mai in montagna con lo solo scopo di fare fotografie e quindi generalmente uso una fotocamera compatta di buona qualità, perchè trovo che un’attrezzatura ingombrante e pesante limiti molto nel cogliere certi momenti o situazioni. Sicuramente certe immagini d’azione, quando ci si trova su terreni difficili, le avrei perse.
C’è una montagna dei tuoi sogni?  Non ci sono montagne in particolare, ho avuto soddisfazioni enormi su montagne poco conosciute e di limitata altitudine. Se proprio devo dirne una c’è il Weisshorn nelle Alpi Pennine, per me una delle cime esteticamente più belle del Vallese e delle intere Alpi.
La montagna per te è? La montagna, secondo me, porta a una profonda conoscenza di noi stessi e da anche un grande senso di libertà. Montagna è tante cose: ambiente naturale dove praticare attività fisica, emozioni da vivere da soli o condividere con gli amici, un luogo che non ammette errori e quindi va rispettato, pace, tranquillità, silenzio, isolamento e anche maestra di vita.
Nel tuo zaino, oltre la macchina fotografica, cosa c’è che non potresti mai lasciare a casa? Banalmente un capo di abbigliamento in più, nel caso ce ne sia bisogno.
C’è un motto che esprime il tuo modo di vivere la montagna? Il piacere della scoperta e un pizzico di avventura.
Una notizia o un video che ti piace? http://travel.fanpage.it/vette-inviolate-le-montagne-mai-scalate-dall-uomo/

#microavventure
sono avventure di prossimità raccontate da altitudini.
Non c’è bisogno di volare dall’altra parte del pianeta per vivere un’avventura, grande o micro che sia.
Basta partire, l’avventura è ovunque e sta a noi cercarla. Ogni luogo, ogni giorno, ogni momento puoi trovare la tua avventura.
Documenta la tua microavventura con un foto-reportage e un breve testo e inviala alla nostra redazione.
Le migliori saranno pubblicate.

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Loris De Barba autore del post

Loris De Barba | abito a Limana Belluno, da più di 35 anni frequento la montagna preferendo le zone poco frequentate e le salite sui 4000 delle Alpi. La passione per l’ambiente invernale e in particolare la pratica dello scialpinismo mi hanno portato a scoprire delle zone poco o per niente frequentate. Alla passione per la montagna ho associato quella della fotografia, senza comprendere però quale delle due sia predominante.

9 commento/i dai lettori

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  1. Ale83 il22 gennaio 2015

    Ciao Loris! Grande serata ieri sera, che imprese e che fotografie! Questa poi della Cima dei Preti è fenomenale! In materia di scialpinismo non posso di certo competere con te, però sai ieri ascoltavo anche le canzoni che mettevi su. Beh oltre alla montagna e alla fotografia sono un gran appassionato di musica e ti voglio consigliare una canzone da mettere magari alla prossima tua uscita. il titolo è Voices degli Alice in Chains!
    Buon ascolto! (cavolo sembra una diretta di radio deejay!! ^_^)

    • Loris De Barba
      Loris De Barba il22 gennaio 2015

      Ciao Alessio, sì è stata una serata piacevole. Non immaginavo così tanti appasionati di scialpinismo. E’ sempre bello condividere le proprie passioni con chi ha i tuoi stessi interessi. Grazie per il consiglio musicale, non conoscevo questo brano, si addice bene come sottofondo coinvolgente per accompagnare delle immagini di natura. Già scaricato.

  2. Paola Mantuano il6 novembre 2014

    Grazie Loris,’ sempre un piacere condividere almeno in parte la bellezza e di esperienze che non appartengono alla mia vita, per me è anche questo un modo per crescere entrambi!
    Paola Mantuano – http://www.mantuanopaolapsicologa.it

    • Loris De Barba
      Loris De Barba il6 novembre 2014

      Ciao Paola, è bello scambiarsi le emozioni e le sensazioni e il senso di libertà che sa trasmettere la montagna.

  3. fabio il15 aprile 2014

    Micro? no, direi Mega Avventura. Complimenti le immagini sono eloquenti.

  4. franco polo il7 febbraio 2014

    bello veramente bello come itinerario, appassionante.

  5. francesco landolfi il7 febbraio 2014

    complimenti, il vero sciare

  6. Lorenzo Filipaz
    Lorenzo Filipaz il7 febbraio 2014

    Reportage molto bello! Ho fatto la Cima dei Preti in estate, anni fa, per la normale. Al ritorno io e i miei amici abbiamo deciso di concatenare la Punta Compol e la traversata di quei lastroni inclinati e friabilissimi mi ha dato qualche brivido, immaginarsi scenderli con gli sci! Più che “micro”-avventura! Considerando l’ambiente poi, già deserto in estate (in confronto alle povere alpi poco distanti di là del Piave!), posso solo immaginarmi il senso di solitudine e libertà “remota” di un’alba invernale in quei luoghi!
    Viva

  7. irma De Barba il6 febbraio 2014

    Loris… Le tue foto che ho visto quì sono fantastiche, avrai provato emozioni grandi ad ammirare queste montagne.. ed il mondo ai tuoi piedi.. laggiù nella valle, ascoltare il rumore del silenzio, lasciare le tue orme dove nessuno è passato prima di te. Grazie ed auguri per nuove avventure. Ciao Irma

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