Grinta, forza e tecnica di Daniele Molmenti in arrampicata

Grinta, forza e tecnica di Daniele Molmenti in arrampicata

Lo dicono i risultati: nella canoa slalom, specialità kayak, Daniele Molmenti in canoa ha vinto tutto quello che c’era da vincere: Campionati Italiani, Europei e Mondiali, Coppa del Mondo e Olimpiadi (a Londra 2012 ha vinto l’oro olimpico nella disciplina di canoa slalom K1 maschile nel giorno del suo ventottesimo compleanno col tempo di 93.43).
Dopo l’oro olimpico Daniele è rimasto la persona semplice e simpatica di sempre: gli piacciono la natura, l’aria aperta, i silenzi, i panorami; la montagna rappresenta un rifugio per lui, dove cercare relax e conciliare la sua interiorità. Il resto viene di conseguenza.
Ho un simpatico ricordo di un Daniele Molmenti piccolissimo durante una gara a Sacile di almeno 15 anni fa. Lui era un esordiente ma già si distingueva facendo i tempi di gara delle categorie superiori. Alla fine della competizione, scherzando con tutto il gruppo di ragazzini che accompagnavo, abbiamo fatto una foto insieme e gli ho detto: “Chissà quanto varrà questa foto quando un giorno vincerai l’oro olimpico”. E’ dall’estate scorsa che cerco quella foto, ma purtroppo non l’ho più trovata.

Come ti piace frequentare la montagna? Riesci ad allenarti a scalare oltre che in canoa?
In montagna cerco di cogliere più piccioni: quando scalo spingo soprattutto con le braccia per contribuire a tenere allenato il mio “motore”. Di aneddoti ce ne sono molti, se li racconto tutti finisco domani (ride, ndr). Sono stato sul Monte Rosa al rifugio Capanna Regina Margherita, il più alto d’Europa. Momenti impagabili come quelli con il mio amico Mauro Corona ad arrampicare e a condividere i valori più importanti. O mentre, nel bel mezzo di silenzi imperiali, mi fermo ad ascoltare le aquile e a guardare tutte le specie animali che incrocio lungo il cammino.

Daniele Molmenti e Mauro Corona in vetta al Campanile di Val Montanaia

Daniele Molmenti e Mauro Corona in vetta al Campanile di Val Montanaia

Canoa e montagna: come si legano secondo te? E’ un rapporto pericoloso?
Per me si legano con la passione: quando le pratico sento di esprimere tutto me stesso, di dare un “perché” a quello che sto facendo. Le cose devi sentirle, nascondo dentro e ti fanno andare avanti. Il pericolo dipende da noi: se siamo prudenti non sarà pericoloso.

Cosa consigli per chi vorrebbe avvicinarsi al mondo della canoa? Oltre alla canoa hai mai praticato attività legate all’acqua ed alla montagna come il rafting/hidrospeed/canyoning?
Ragazzi, stare a contatto con la natura regala grandi emozioni. Con la canoa potete incunearvi in luoghi inesplorati, stare in gruppo o con voi stessi: provate, ne vale la pena. Ecco, questi sono alcuni dei consigli che darei. Tant’è che ho organizzato, a Barcis, assieme ai Club canoa di Montereale e Sacile, un evento per far provare la canoa a chi vorrà farlo. Rafting, canyoning: certo, provati. Tra Messico e Gran Canyon, poi, sono andato ancora oltre.

Il fatto di far parte del gruppo sportivo della forestale ti lega ancor di più alla montagna; ti senti in obbligo di tutelarla, di salvaguardarla?
Alla montagna sono legato a prescindere. Ma, certamente, l’appartenenza a un gruppo magnifico come quello della Forestale mi dà anche quell’autorità e ancora di più il senso del dovere di far rispettare le leggi e tutelare i patrimoni naturalistici talvolta non trattati come si dovrebbe.

Cosa farai “da grande”? Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ma come, io sono già grande (ride, ndr): ad agosto 1012 ho completato il mio palmares, a giugno 2013 mi sono sposato. Sui progetti futuri la risposta è come quella sulla montagna: se ve li racconto tutti non finisco più, e poi alcuni sono top secret. E’ stato un anno davvero intenso e continua ad esserlo. Ho messo molta carne al fuoco, attendo di cuocerla per bene e poi saprete tutto.
Una cosa, però, ve la dico con piacere: visto che sono l’unico ad avere vinto tutto quello che c’era da vincere, vorrò essere l’unico anche a vincerlo… due volte!

Grinta, forza e tecnica di Daniele Molmenti in acqua

Grinta, forza e tecnica di Daniele Molmenti in acqua

Alice Prete autore del post

Alice Prete | Di estrazione canoista, mi appassiona la montagna in tutte le sue discipline, riprendo la maggior parte delle mie scalate e discese sugli sci o in acqua con una videocamera montata sul casco; con questi prodotti multimediali realizzo e conduco su TeleBelluno la trasmissione “Attimi di roccia”; unica componente femminile del gruppo Rocciatori agordini “Gir”, amo scrivere e nel 2010 ho vinto il terzo premio della sezione inediti del concorso “Leggimontagna”.

1 commento/i dai lettori

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  1. frastean il16 agosto 2013

    UNICO CONTINUA COSI !!!
    COMPLIMENTI !
    francesco landolfi

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