Tutta l’Europa ricorda quest’anno una delle guerre più sanguinose, più tragiche e più estese della storia umana: quasi tutte le tracce sono ancora intorno a noi. Abbiamo chiesto a Luca Gibello, caporedattore de Il Giornale dell’Architettura di presentarci quanto la sua rivista ha dedicato, in questi giorni, al tema dell’architettura della Grande guerra.
Ringrazio la redazione di altitudini.it per aver voluto ospitare e divulgare un report che “Il Giornale dell’Architettura”, nel suo ultimo numero cartaceo (117, primavera 2014, in edicola fino a inizio giugno), ha dedicato al centenario della Grande guerra.
Per chi non la conoscesse, la nostra rivista periodica (dal 2002 al 2012 mensile, poi trimestrale e d’ora in poi ahimè esclusivamente digitale) ha sempre cercato d’istituire un dialogo non solo con gli architetti e gli addetti ai lavori dell’edilizia e della trasformazione urbana e territoriale, bensì con un pubblico più vasto, nella convinzione che molti temi, se trattati con competenza ma scevri da linguaggi specialistici (per non dire astrusi, come il purtroppo famoso “architetturese” tanto in voga nel settore) potessero avere ricadute ampie perché di particolare valenza civile.
È il caso del centenario della Grande guerra, nella fattispecie analizzato per i suoi risvolti territoriali alla luce del programma di celebrazioni previste. Il report, organizzato attraverso 5 articoli (qui scaricabili integralmente in formato pdf), affronta alcuni temi chiave che, a partire dalla rilettura del passato, interrogano ancora il nostro “inquieto presente”.
Stefano Levi Della Torre, storico e saggista, ragiona sul rapporto tra storia e memoria a partire dalle rappresentazioni del tragico evento che nel tempo sono state elaborate: memoriali, musei, percorsi ambientali.
Gabriele Toneguzzi, corrispondente veneto del nostro “Giornale”, appassionato e grande esperto del tema, delinea una sintetica ma esaustiva geografia delle tracce ancor oggi leggibili del primo conflitto mondiale sul suolo italico: dalle trincee del Carso ai baraccamenti del Monte Vioz e del Ghiacciaio dei Forni nella drammatica “guerra bianca”; un viaggio tra sacrari, musei, forti, edifici di servizio, strade militari e altre infrastrutture. Un vademecum imprescindibile per chiunque, da qui al 2018, volesse (ma, vien da dire, dovrà) ripercorrere la fronte (sostantivo declinato al femminile, prima della “maschilizzazione” fascista) delle ostilità per rimembrare e, ci si augura, comprendere; perché la storia in certi casi è davvero magistra vitae.
Veronica Rodenigo, giornalista free lance e collaboratrice de “Il Giornale dell’Arte”, illustra il programma delle celebrazioni in Triveneto: molte iniziative ma altrettanta sconnessione reciproca, in un ritardo e assenza di coordinamento centrale che rimandano a recenti casi commemorativi analoghi (vedasi il 150° dell’Unità d’Italia).
Laura Ceriolo, architetta e docente universitaria, presenta il caso estero dell’unico grande memoriale costruito per l’occasione: presso il cimitero militare di Notre Dame de Lorette (Nord-Pas-de-Calais, Francia), un’ellisse semisospeso che reca incisi i nomi di 600.000 caduti francesi, tedeschi e inglesi, tutti accomunati dall’unico infausto destino.
Infine, Cristina Fiordimela, architetta esperta di museografia, anticipa le principali mostre e iniziative nei grandi musei d’arte e centri culturali d’Europa.
Ci auguriamo dunque di aver contribuito, per un piccolo tassello, a una consapevolezza dei luoghi che implichi una loro riscoperta, lungi dal suscitare prurigini voyeristiche che connotano sempre più spesso molte forme di turismo; termine che, peraltro, nel caso della Grande guerra, ci pare davvero improprio quanto irrispettoso.
Luca Gibello
Leggi qui l’articolo “Che cosa resta della Grande guerra?”
1. Giornale architettura 117_copertina
2. Giornale architettura 117_articolo
info http://www.ilgiornaledellarchitettura.com/
siti web per approfondimento:
http://www.itinerarigrandeguerra.it
http://www.ecomuseograndeguerra.it
http://www.trentinograndeguerra.it
http://www.aigg.org