Andrea Perini:Rievocare e rivivere coscientemente attraverso la scrittura quello che ho provato durante il cammino è come ripercorrere quei sentieri una seconda volta: mi fa piacere che oltre ad essere bello per me possa trasmettere qualcosa anche a chi legge. Ti ringrazio molto.
simone cristofoletti:E' stupefacente come, attraverso le tue parole, sia possibile, pur non trovandosi con te, percepire le tue sensazioni, gli odori della natura e vedere i paesaggi che circondano le tue avventure. Complimenti!
Riccardo:Grazie Sandro,
mi hai fatto volare via dalle mura dell'ufficio all'interno del quale mi trovo in questo momento, a rispondere ai quesiti che, con poca voglia, la Polizia Giudiziaria rivolge al Curatore del fallimento.
Però ho capito poco, e non tanto perché con la testa sono rimasto sul lavoro ma perché hai usato delle metafore troppo forti (e troppo belle) per me. Probabilmente perché io non sono mai arrivato ad assaggiare la carne dell'orso e quindi non so quale possa essere il suo sapore, né immediato, né differito.
Ad ogni modo grazie, sei stato un piacevole momento di evasione e sei stato pure lo stimolo di provarci, almeno una volta, anche se ormai vecchio ... ma, si sa, i vecchi ritornano bambini. O almeno così si dice.
Vittorio Giacomin:Volevo ringraziare Teddy per il suo articolo scritto con dolcezza, con parole semplici, con umanità.
L’articolo è ancor più interessante se letto nel contesto del “confine pacifico” al quale il testo richiama, soprattutto in questi tempi dove “l’altro” è considerato una minaccia.
Il testo di Teddy ci ricorda che la montagna ha le sue regole, che è un ambiente che vive di fatica, di lentezza, a volte anche di contemplazione, ma che appare indifferente al confine perché aperto all’altro.
Ci dice che la montagna chiede di essere pagata con sacrifici e silenzi, ma che allo stesso tempo ricambia con le favole, con la stare uniti nello scambio del respiro della sua notte.
I confini il più delle volte uniscono, come il mare unisce le isole di un arcipelago, e in questa unione può accadere che l’umanità emerga, venga a galla, proprio come nel testo di Teddy.
Come scrive Enzo Bianchi, l’umanità in emergenza “di fronte all’imbarbarimento dei costumi, dei discorsi, dei pensieri, delle azioni che sviliscono e sbeffeggiano quelli che un tempo erano considerati i valori e i principi della casa comune europea” riguarda noi tutti, il nostro “restare umani”.
Siamo diventati poveri nei sentimenti e cinici nei comportamenti, probabilmente incapaci di divedere quel letto.
E’ una grande lezione quella di Linda e Ruggero che ci aiuta fare una pausa sulla nostra vita.
Kapuscinski, che di confini se ne intendeva, parafrasando Lévinas scriveva: “Fermati. Accanto a te c’è un altro uomo. Incontralo.
Vittorio Giacomin:Mi pare che il nodo dell’articolo stia nell’affermare che altre strade potrebbero essere possibili per la gestione di un tema così complesso.
Concordo che il punto, che ritengo possibile come esito, sia questo e che una scelta così vasta come impatto sulla storia, sul paesaggio, sulla cultura, di un territorio fragile e bellissimo sia dettata solo dalla volontà di fare presto e di dare delle risposte parziali.
Peccato. La fretta è cattiva consigliera anche con le migliori intenzioni.
Nessun intervento sul paesaggio è reversibile.
O si è Palladio che con le sue architetture creava paesaggio, sono esse stesse paesaggio, oppure l’approccio è molto rischioso.
Del resto Castelluccio è una comunità di 120 persone, pare quindi che il progetto, che non conosco, se non per quello che ho letto, appaia sproporzionato, quantomeno nel numero dei ristoranti visto che si parla ad esempio di dare impulso all’attività zootecnica.
Serve ricordare che ai 1.500 mq del “deltaplano” dovranno essere aggiunti i caseifici, le infrastrutture e altre opere a corollario su una superficie di 6.500 mq.
Concordo con la necessità di sostenere che la ricostruzione non può passare solo attraverso il riaprire le strade o rifare le scuole, ma rimango perplesso su una scelta così spinta (a detta di qualcuno calata dall’alto) che avrà una vita pari a quella di un generazione (25 anni almeno).
Parliamo quindi di una transitorietà che diventa fondamento.
La nota a firma di Mountain Wilderness, Gruppi Regionali Umbria e Marche, CAI Gruppi Regionali Umbria e Marche, WWF Umbria e Marche e Grig (Gruppo Intervento Giuridico), illustra puntualmente i termini del contendere, peccato non siano stati ascoltati.
Credo, con ragionevole certezza, che i 2,5 milioni di euro per la realizzazione delle opere non saranno sufficienti, ma forse non avremo mai un consuntivo su questi costi.
Il dato drammatico, e che anche qui lo tocchiamo con mano, è che tutto il mondo si sta trasformando in un grande luna park (il recente abbattimento dell’orsa in Trentino ne è l’ennesima prova) e che delle fate della Sibilla se ne potrà fare a meno perché tutto dovrà essere fugace, veloce, asettico, privo di fatica, senza appigli per una elevazione morale.
Ovviamente nel rispetto di chi sta soffrendo a causa di questo sisma.
Vittorio Giacomin
Marina:Invece di pensare a cose stravolgenti che riaprissero le strade del versante Ascolano. Nonostante le promesse è tutto interdetto a meno che non si vada a pagamento con delle organizzazioni
Redazione altitudini.it:Piccole storie di vita resistente di giovani nelle nostre montagne. Grazie a te.
Riccardo:Grazie Teddy, uno spaccato di vita molto bello.
Andrea Perini:Grazie! Mi fa molto piacere questo entusiasmo e ovviamente il complimento per le foto: spesso è solo la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, ma è bello trattenere un istante di quei momenti, un granello di bellezza e far vedere cosa c'è lassù.
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