Turbinii di emozioni

di Paolo Dello Vicario (Canale Monterano, RM)

Il fiato si fa corto, sempre più pungente è l’aria; fredda entra con forza nella gola. Non la fatica, non il senso dell’impresa, non la sola sfida chiamano così a gran voce.

L’emozione profonda della montagna muove l’uomo, lo spinge a mettersi in marcia, alla volta di se stesso.
M’incammino sulla via a passo deciso, la mente si allontana brevemente da tutto il resto; l’io si riscopre, diventa enorme e al tempo stesso è schiacciato nella sua piccolezza dalla maestosità d’immensi giganti, che richiedono rispetto e venerazione amorevole.

Non c’è altro luogo, altra esperienza, altro viaggio che scatena questo turbinio di emozioni; nel dubbio, nella salita incerta, i pensieri che sembravano irrecuperabilmente intricati si sciolgono, come una corda falsamente annodata. Il momento di surreale pace meditativa e solitaria, nel mezzo di una camminata, è così strumento come lo è l’esperienza al limite, fra gelide raffiche di vento che urlano parole di ghiaccio in faccia.

Seduto al centro della bianca lingua gelata, alzo lo sguardo al cielo; le stelle mi avvolgono, mi portano per un attimo con loro e mi depositano in breve lì dov’ero, ad ascoltare la voce della roccia e del ghiaccio.

Anche i giganti piangono, comunicano qualcosa di arcano e fenomenale; non esiste una lingua in cui tradurre ciò che sussurrano a chi si mette in ascolto, è qualcosa che va vissuto e assaporato, attimo per attimo, di continuo.

Mi ritrovo con le gambe che affondano nella neve alta di un 27 dicembre tempestoso, nella corsa a valle fra i boschi silenziosi d’Abruzzo; siamo sempre noi quattro, uniti come non mai, cerchiamo la strada nel bianco omogeneo di cielo e terra, le parole sono sporadiche e parlano più di qualsiasi discorso. Un silenzio che ci assorda e che ancora oggi fa palpitare i più profondi meandri del cuore.

I delicati momenti in parete, la scarica di adrenalina sulla sosta e le ore perfettamente immobile a pensare fuori dal bivacco, con il fiato degli amici un centinaio di metri più in là, ma mai così vicino.

Fra le mura domestiche mi commuovo, nella quotidianità sento che qualcosa mi chiama; riempio lo zaino, fisso la piccozza con un senso di attesa addosso, preparo la tenda, porto con me qualche banconota, dovesse servire.

Il piede si posa fuori dalla porta. Il cuore è già lì, lo raggiungerò fra poco.

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Redazione altitudini.it autore del post

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38 commento/i dai lettori

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  1. titti capo il2 ottobre 2012

    per quanto belle le parole non bastano a tradurre le emozioni…

  2. Francesca Brini il27 settembre 2012

    Si sente sempre quando chi scrive conosce veramente quello di cui parla e l’ha sperimentato in prima persona. Quel bisogno viscerale di partire per scoprire, attraverso il mondo, noi stessi, è fotografato in queste righe. Complimenti :)

    “Non smetteremo di esplorare. E, alla fine di tutto il nostro andare, ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta.”

  3. lorenzo il27 settembre 2012

    not bad

  4. Simone Romano il26 settembre 2012

    Le sensazioni che comunichi con questo articolo sono molto complesse, contrariamente alla semplicità di ciò che descrivi e questo rende il tuo articolo un capolavoro degno di essere lodato. La passione per la montagna e lo spirito di avventura traspira già dalle prime righe e le immagini sono efficaci. Complimenti, Simone Romano.

    Una montagna raccontata in un modo del tutto originale. Nelle caratteristiche comuni del freddo e del vento sei riuscito a trasmettere delle sensazioni complesse, trasmettendo passione e sentimenti, quindi complimenti, ottimo lavoro.

  5. Alessandro il26 settembre 2012

    Eccola!, la senti? È proprio così: guardi la loro potenza e ti chiama e ti chiama e ti chiama perché c’è un vuoto e lo sai, quel vuoto che ci spinge ogni giorno in ogni ora alla ricerca, perché manca sempre qualcosa che non esiste. A volte ci distrugge. Non importa. Ci chiama. Dobbiamo andare avanti. Lo zaino pesante in spalla, una giacca leggera, una maglietta sgualcita, gli scarponi slacciati, i capelli sconvolti. È la nostra ricerca è il nostro giorno e non avrà fine. La montagna, la vita, sono questo. Non c’è altra meta all’infuori della prossima vetta e noi seguiamo sempre l’eco delle cime.

  6. Ambra il26 settembre 2012

    Con queste parole hai reso lo spirito della montagna e dell’avventura in un modo cosi sognante ma allo stesso tempo cosi reale…complimenti paolo!

  7. Michael il26 settembre 2012

    Bel post davvero… anche se il mare è meglio! :)

  8. Giuseppe Montaquila il26 settembre 2012

    Molto romantica, traspare il grande amore per la montagna, quell’amore contagioso.

  9. daniele il25 settembre 2012

    La montagna é chiudere gli occhi e sentire quel vento accarezzarti il viso, sentire la roccia sotto i piedi e quel irrefrenabile voglia di fare un altro passo, e infine riaprire gli occhi e accorgersi che é tutto reale.
    Bellissimo articolo, ora capisco cosa provi

  10. Rui Ye il25 settembre 2012

    Grande Paolino!! e ricordate..”attenti ai lupi”!

  11. MarcoA il25 settembre 2012

    Molto Bello”!!

  12. sara il25 settembre 2012

    complimenti davvero….

  13. Chiara il25 settembre 2012

    Complimenti…davvero bello e coinvolgente!

  14. capoyeah il25 settembre 2012

    Non esiste persona più giovane in grado di apprezzare questi doni della Terra! ;)

  15. Giorgia il25 settembre 2012

    Complimenti, sono parole tanto belle quanto vere!
    ” Fra le mura domestiche mi commuovo, nella quotidianità sento che qualcosa mi chiama; “

  16. Luca il25 settembre 2012

    Grandissimo, sembra di essere lì!

  17. chiara il25 settembre 2012

    complimenti è veramente stupenda!

  18. Daniele il25 settembre 2012

    daje Paolino :)

  19. Matteo il25 settembre 2012

    Bel postO davvero!!

  20. Priscilla il25 settembre 2012

    Fai vivere quei turbinii anche a chi non era lì con voi

  21. maurizio il25 settembre 2012

    mi piace davvero. so che non sono balle…

  22. fabiana il25 settembre 2012

    Bravo :D – [*commento non valido al fine del voto*]

  23. Mattia il25 settembre 2012

    Bello bello bello bello!

  24. Valerio il25 settembre 2012

    Complimenti!! – [*commento non valido al fine del voto*]

  25. Francesco Dello Vicario il25 settembre 2012

    Mi sono quasi commosso. Complimenti!

  26. lorenzoqazwsxedc il25 settembre 2012

    Sei un Grande Pà!

  27. Priscilla il25 settembre 2012

    Fai vivere i turbinii di emozioni anche a chi non era lì con voi.

  28. Giusy il25 settembre 2012

    Mi piace. Lo voto!

  29. Marino il25 settembre 2012

    Belle parole :)

  30. Simona il25 settembre 2012

    ben detto!

  31. Francesco il25 settembre 2012

    scrivi sempre benissimo, anche stavolta ci hai regalato delle emozioni rare, complimenti!

  32. Davide il25 settembre 2012

    Per un attimo mi è sembrato di ritrovarmi personalmente tra le nevi. Complimenti belle parole.

  33. Andrea il25 settembre 2012

    Molto bello!Complimenti!

  34. ale il25 settembre 2012

    pronti a partire a rischiare la strada…i fiori più veri non son quelli di serra…

  35. mirko il25 settembre 2012

    :)

  36. Riccardo Sorvillo il25 settembre 2012

    complimenti – [*commento non valido al fine del voto*]

  37. lorenzo pomponi il25 settembre 2012

    bellissimo paole

  38. GRossini il25 settembre 2012

    Bel post Paolo!

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