I vincitori del Blogger Contest.2015, (da sx a dx): Simonetta Radice, Emilio Previtali e Giorgio Madinelli durante la premiazione di sabato 10 ottobre a Belluno

I vincitori del Blogger Contest.2015: Simonetta Radice, Emilio Previtali e Giorgio Madinelli, durante la premiazione di sabato 10 ottobre a Belluno

CON LA PREMIAZIONE DI SABATO 10 OTTOBRE A BELLUNO È GIUNTA ALLA SUA NATURALE CONCLUSIONE LA 4A EDIZIONE DEL BLOGGER CONTEST ORGANIZZATO DALLA NOSTRA REDAZIONE

Durante la premiazione abbiamo potuto conoscere dai vincitori e dai premiati come sono nate le loro storie e con quale spirito hanno partecipato a Contest. Ma la vera sorpresa è stato conoscere “il GiGi”, il protagonista della storia di Emilio Previtali che lo ha accompagnato alla premiazione insieme a Luca Pelliccioli, anche lui entrato nella selezione finale dei blogger. Oltre ai vincitori erano presenti alcuni dei blogger premiati e menzionati (vedi foto) e altri che, pur non avendo vinto nessun premio, sportivamente hanno partecipato alla premiazione.

Ci piacerebbe conoscere le vostre opinioni di come una storia dovrebbe essere scritta per essere considerata davvero multimediale e soprattutto quali sarebbero i benefici. —la redazione di altitudini.it

Mauro Varotto, presidente della giuria, che per una indisposizione non ha potuto essere presente alla premiazione, ha inviato alla nostra redazione un saluto a tutti i partecipanti e il seguente messaggio:
“Mi sono molto arricchito nel leggere le opere in concorso che, nella maggior parte, hanno ben interpretato lo spirito del Contest, declinando il tema in forme diversissime. Credo che le scelte della giuria (che ha operato in assoluta autonomia e con estrema libertà di giudizio da parte di ogni componente) rispecchino l’articolazione dei significati che si possono attribuire al tema e alla parola “avventura”, che etimologicamente è “ciò che accadrà”, e la dose di ignoto che essa porta con sé. La grandezza di chi la sa affrontare sta appunto nel saper camminare sull’orlo del nulla come se tutto fosse a posto, in un equilibrio precario quanto perfetto: perfetto perché precario, precario in quanto perfetto. Come la montagna”.

Una delle novità di questa edizione era il vincolo di partecipare con un testo al massimo di 400 parole: estrema sintesi espressiva, dovuta alla rapidità di lettura di queste micro-storie che s’intendono destinate ad utenti che le leggono su supporti digitali e mobili. Il testo inoltre doveva essere accompagnato da una sola foto e anche qui, fatta salva l’intenzione del fotografo di fissare quel momento, l’immagine poteva avere un ulteriore significato.

Al Contest hanno partecipato 56 narratori, ognuno con il proprio concetto di avventura. Ne sono uscite storie interessanti e il Contest si rivela così un test di buon interesse, materiale prezioso per una più completa analisi di cos’è oggi l’avventura e del tentativo di raccontarla attraverso il linguaggio multimediale.

Su questo aspetto della narrazione multimediale sarebbe interessante aprire un dibattito con i blogger e i lettori di altitudini.it. Ci piacerebbe conoscere le vostre opinioni di come una storia dovrebbe essere scritta per essere considerata davvero multimediale e soprattutto quali sarebbero i benefici (se ci sono), rispetto alla medesima storia pubblicata su una pagina cartacea.
Aspettiamo i vostri commenti.
redazione di altitudini.it

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Le foto delle premiazione sono di Michele Bertelle (Tita), uno dei 56 blogger del Blogger Contest.2015

Qui per conoscere i vincitori, premiati e menzionati del Blogger Contest.2015


 

Redazione altitudini.it autore del post

Red. ≈altitudini.it | La redazione di altitudini.it racconta e discute di montagna e alpinismo.

5 commento/i dai lettori

Partecipa alla discussione
  1. Andrea Perini
    Andrea Perini il18 ottobre 2015

    La multimedialità può essere una bella risorsa per arricchire, o talvolta sostituire, un articolo scritto classicamente a parole, però bisogna fare attenzione a non far diventare il pezzo “pesante”: arricchire con troppi contenuti può rischiare di diventare eccessivo e controproducente, soprattutto considerata la fruizione veloce che spesso il lettore tende ad avere. Dalla multimedialità potrebbe scaturire anche una sorta di interattività cioè, per fare un esempio, sfruttare un articolo per introdurre un tema su cui discutere serenamente; la discussione portata avanti attraverso i commenti, potrebbe portare alla formazione di un “nuovo sapere” che andrebbe a integrare l’articolo stesso. Mi sembra interessante la possibilità che ciascun lettore, interagendo con altri lettori e l’autore, possa contribuire allo sviluppo dell’articolo stesso. Il tal senso l’articolo non sarebbe qualcosa di fisso e stampato ma qualcosa in evoluzione e coinvolgere maggiormente chi legge.

  2. omarut il16 ottobre 2015

    Io un’idea ce l’ho di come dovrebbe essere un post multimediale e, se tutto va secondo i piani, all’I.M.S. cercherò di metterla in pratica.. Per ora non aggiungo altro, suspance :-) … http://omarut.wordpress.com

  3. Simonetta Radice
    estateindiana il14 ottobre 2015

    credo che il beneficio principale di una narrazione multimediale sia la possibilità di espandere il testo a piacimento. attraverso link ad altri testi, video musiche ecc. Quello di permettere, alla fine, modalità alternative di fruizione. Anche per questo, credo, è importante essere concisi quando si scrive sul Web. Tanto di quello che potremmo dire è già stato detto, e se è stato detto bene, è inutile dirlo due volte, basta un link :). È importante che il testo contenga immagini, sia spezzettato in paragrafi brevi, magari con piccoli titoli, altrimenti è facile perdere il lettore. Quella su web è una fruizione spesso veloce, a volte distratta. Non si legge quasi mai su web con la stessa intenzione con cui si apre un libro. Credo che tutto derivi un po’ da qui. E questo commento rischia già di essere troppo lungo :) – http://estateindiana.wordpress.com

  4. Giorgio Madinelli
    Giorgio il14 ottobre 2015

    “Ci piacerebbe conoscere le vostre opinioni di come una storia dovrebbe essere scritta per essere considerata davvero multimediale…”
    Se è scritta utilizza un unico modo espressivo: la scrittura. Direi che la parola giusta era “realizzata”.
    Realizzare una storia multimediale potrebbe non essere semplice per chi non padroneggia tutti gli strumenti. Nella maggioranza dei casi i blog si compongono di due media: la scrittura e la fotografia; qualche volta alla foto si sostituisce un video o un commento musicale, più spesso i due insieme.
    Poniamo che mi metta a raccontare di una storia popolare riguardo una risorgiva carsica; il testo potrà nel suo interno contenere dei link al catasto grotte, alla società speleologica che ha compiuto le esplorazioni, sfruttando eventuali filmati o foto dell’esplorazione (da inserire nella pagina); un link potrebbe portare alla relazione del sentiero per raggiungere la risorgiva; il webmaster, per condire il tutto potrebbe posizionare sotto il titolo una foto di una goccia su stalattite e in questo caso si ode, mentre si legge un “plic, plic”; la foto ogni 30 secondi cambia e ci saranno dei pipistrelli che prendono il volo: si ode allora un frullo d’ali; si possono mettere altre foto con relativo tema musicale.
    Infine bisognerebbe vedere come viene e capire se il tutto possa risultare gradevole o fastidioso.

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