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il mio blog | http://alpinesketches.wordpress.comAlpine Sketches è una raccolta di storie, fotografie, quadri e tracciati di via (sketches) che rappresenta l’alpinismo come l’attività creativa che mi ha permesso di entrare in contatto con la bellezza della natura selvaggia. Natura verso cui, penso, abbiamo un debito per come l’abbiamo maltrattata e offesa. Trasferire ad altri questa passione, di quel lato esplorativo e curioso che sta dietro ogni piccola o grande avventura, è il mio piccolo impegno per esprimere l’importanza del prendersi cura del nostro ambiente. partecipo al Contest con:1 | Il crepaccio | 6 luglio 2014
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6 commento/i dai lettori
Partecipa alla discussioneIl mio blog di montagna preferito! – http://estateindiana.wordpress.com
Nella presentazione del tuo blog parli esplicitamente dell’ambiente.
“Natura verso cui, penso, abbiamo un debito per come l’abbiamo maltrattata e offesa. Trasferire ad altri questa passione, di quel lato esplorativo e curioso che sta dietro ogni piccola o grande avventura, è il mio piccolo impegno per esprimere l’importanza del prendersi cura del nostro ambiente.”
Sei l’unico nel BC a toccare questo tema; altri dichiarano quanto sia bella la montagna, quanto grande è il loro amore per la Natura; ma, nessuno esprime la consapevolezza del disastro ecologico che stiamo combinando e l’esigenza di tentare qualcosa per porvi rimedio.
Il tuo blog, però non mantiene le promesse. Non è vero che ogni argomento che riguarda l’alpinismo porti con se un messaggio ecologista. Ti faccio un esempio tirando in ballo il povero Lomasti di cui pubblichi un articolo scritto da lui: egli asseriva che l’alpinismo è per lui ragione di vita. E la montagna mi chiedo io? Oggetto da arrampicare?
Se tu analizzi tutti gli articoli del tuo blog non è la montagna, l’ambiente naturale a prevalere; esso è sempre e solo il fondale di emozioni umane. Questo è normale dato che ci siamo formati su una cultura di fine ottocento (primi passi dell’alpinismo, nascita di associazioni alpinistiche) dove era esplicito il pensiero borghese della supremazia dell’uomo sull’ambiente, l’ideale della conquista, del primeggiare. In seguito l’alpinismo non ha mai smesso di essere tale: l’uomo, l’eroe, la conquista, la nuova via; e poi il gioco dell’arrampicata anch’esso magnificante le capacità umane.
L’uomo, l’uomo, l’uomo.
Lui e tutti i danni che ha prodotto in montagna con la scusa di salire lassù, portandovi chiunque, con qualsiasi mezzo e a tutti i costi.
L’uomo che va a funghi e non vuole l’orsa che lo attacchi!
Fin che resteremo nell’ottica che l’ambiente è il teatrino dove mettiamo in scena le nostre povere esistenze, nulla potrà cambiare. C’è bisogno invece di informare e far capire che l’ambiente, la montagna non è la proiezione dei nostri sogni e desideri, ma è cellula del nostro corpo, fisicamente fin negli atomi identica a noi; quando cogliamo un fiore è come strapparci i capelli, imbrattiamo di vernice i nostri occhi, ci piantiamo gli spit nelle costole, ci leghiamo i polsi coi cavi delle funivie, le caviglie con le funi degli elettrodotti, ci foriamo i timpani per le tav e blocchiamo le vene con le dighe.
Moriremo quando avremo soffocato la montagna, lo sappiamo bene, ma non facciamo un cazzo per cambiare le cose.
L’appassionato di montagna potrebbe essere una grande risorsa per la salvezza dell’ambiente a patto che venga formato ed edotto con una nuova cultura dell’alpinismo, tutta ancora da inventare e scrivere e potrebbero essere persone con senso critico e capacità intellettuale come te a indicarci la nuova via.
Giorgio, non ho affatto la presunzione di pensare che l’Alpinista sia portatore di chissà quali messaggi ambientalisti ma i tempi sono cambiati (anche i numeri, però), già molto dagli anni del povero Lomasti e c’è molta attenzione verso l’ambiente, più di quanto possa trasparire dal tuo commento.
Tanto meno ho presunzione di pensare che il mio blog sia portatore di chissà quali bandiere, riducendo sessanta parole di presentazione ad un manifesto ambientalista.
Però, a leggerlo con un po’ di attenzione, e non nei tre link citati, in Alpine Sketches spunti ce ne sono.
Parlo di seconde case e della devastazione del territorio, delle battaglie perse dei “bocciardatori” contro i “verniciatori” valorizzatori di sentieri; parlo delle guerre etiche in Patagonia, dove sul Cerro Torre, si è usata la montagna senza esclusione di colpi. Alcune testimonianze di amore vero per la natura, non ingenuo e disincantato, sono di amici cui riconosco l’impegno vissuto, nel soccorso e solidarietà o come operatori, non solo e sempre da alpinisti. E quando ne ricordo la figura, parlo di quelli sconfitti, Bee, Corti, Tizzoni… e non di eroi o star e delle imprese fatte con l’orologio.
E ti assicuro, per mia cultura non per promessa, che mai e poi mai si discuterà in modo acritico o supinamente di eliski, sbancamenti per nuovi impianti, ferrate e valorizzazioni.
Questo è quanto finora mi è riuscito di fare, la redazione è piccola e ‘da ognuno con le proprie capacità’ ma apprezzo molto le tue osservazioni che fondamentalmente penso di condividere. – http://alpinesketches.wordpress.com
ti ho già detto in privato quanto mi piace come e cosa scrivi. taccio sulle tue qualità artistiche e di fotografo per non sembrare troppo di parte :)
Grazie dei complimenti, Paolo. Mi congratulo per il tuo Sentieri Bresciani, interessante e molto ricco. – http://alpinesketches.wordpress.com
MIO PARERE PERSONALE: PER COME RACCONTI, PER COME FOTOGRAFI PER LA SEMPLICITA’ CON CUI TI PRESENTI … PER ME SEI IL NUMERO UNO!
COMPLIMENTI. – http://sentieribresciani.blogspot.it/