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RITORNO ALL’ERRANZA SILVESTRE

testo e foto di Stefania Lovera (Cuneo)
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La scelta – perché continuamente si sceglie, dal visibile all’impercettibile – di restare qui in montagna sta portando il vento del cambiamento alle mie finestre, e non me ne stupisco, né mi spavento, perché il continuo ed inarrestabile cangiamento è la caratteristica di questo girone.

L’estate sta declinando nel cielo annebbiato che si posa in un muto sospiro sui boschi ancor verdi; torno ad accendere il fuoco e prendo coscienza del rincorrersi delle stagioni, prendo coscienza di quella che arriverà. E prendo coscienza vividamente del mio cordone ombelicale: lo tocco con gli occhi spalancati e innamorati mentre cammino nei boschi di casa.

Mi ritrovo ad errare quasi sempre al crepuscolo o prima del buio, quando ormai le più consistenti occupazioni del giorno si sono esaurite e giacciono quiete, e quelle del domani riposano al loro posto senza disturbare. Ritrovo la meraviglia della spoglia semplice bellezza del sentiero qualunque, il sentiero che percorro fedelmente e instancabilmente da… conto gli anni… sono più di sette. Incominciai prima che cambiasse la marea della mia famiglia, continuai con la fedele compagnia del vecchio cane, poi con il primo tepore del mio cuore di ragazza, infine sola, sola di quella solitudine che non ti lascia abbandonato. Poi partii, e preferii i sentieri di terre lontane.

Ora ritorno con gli occhi cambiati di chi in questi anni ha vissuto molto e intensamente, né risparmiato dalla gioia né dal dolore, e cammino in pace in piste di erba calpestate dagli animali, contornate dei più umili fiori di campo, a terra sospese su steli d’erba rosse foglie di ciliegio. Vedo e sento, ricordo cosa vedevo e cosa sentivo, e tutto ciò ha perfetto senso. Adesso sì che sento di esser tornata a casa.

Torno ad ascoltare la voce che mi fa dolcemente svanire nell’universo vagabondando per gli umidi boschi. Colgo un nuovo bordone: è come un atto sacro. Raccolgo i frutti con gratitudine, e li preparo nel tepore del focolare. Si risvegliano luci mentre assaggio la marmellata di piccole more silvane appena preparata, quando accarezzo i gusci delle prime noci e ad ogni legnetto che raccolgo nel viaggio di ritorno, amico dei giorni invernali.

In quei boschi c’è lo specchio nel quale posso vedere senza paura chi sono.

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lovera_stefania_voltoStefania Lovera | Stefania vive in una borgata della bassa Valle Stura di Demonte. Cammina per le montagne delle vallate occitane fin da bambina, scrive con passione e si occupa di artigianato per tentare di rimanere nella terra che ama. Nel 2015 percorre oltre 2000 km a piedi attraverso l’Europa. Si riconosce nel movimento dell’ecologia profonda e collabora con il circolo della Decrescita Felice. 

Il mio blog | Stagione Nomade è un blog aperto inizialmente per raccontare una prima esperienza sul Cammino di Santiago, per poi aprirsi alle escursioni in montagna con maggiore attenzione per l’approccio spirituale all’esperienza del sentiero e dell’ascesa. E’ ora il punto di ritrovo di ogni nomadismo fisico e mentale dell’autrice. – www.stagionenomade.wordpress.com

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