Tra le nebbie del Lagorai
LA MACCHINA DEL TEMPO
testo e foto di Roberto Pedrazzoni (Parma)
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Ho scoperto che bastano pochi ingredienti per viaggiare nel tempo.
Un percorso noto in un luogo fortemente simbolico e solitario.
La compagnia di amici che non frequenti da anni, ma coi quali hai passato il periodo dell’adolescenza.
Il desiderio di scavare profondamente alla curiosa ricerca di antiche relazioni e di nuovi equilibri.
Cosi è nata questa Translagorai, durante la quale ci siamo lasciati trasportare non solo dagli scarponi, ma soprattutto dai nostri pensieri, mentre attraversavamo questo “Tibet italiano”, come l’ha propriamente definito una persona incontrata nel cammino, teatro severo e decadente dei drammi della prima guerra mondiale.
Camminare diversi giorni in quota incontrando raramente qualcuno, stimola l’attenzione all’essenziale, e abbatte gli ostacoli che normalmente impediscono alla mente di vagabondare in territori inesplorati.
Certo, c’è il rischio di partire con aspettative troppo alte; ma nel nostro caso il mix di ingredienti è stato perfetto, ci ha permesso di assaporare il gusto aspro dell’avventura, come aspri sono i Lagorai che mi hanno fatto innamorare, e vivere sensazioni in bianco e nero di ricordi dilatati dal tempo e dallo spazio sconfinato del Lagorai.
E’ molto lenta la metabolizzazione di questo viaggio, forse perché mi sono rimasti incollati addosso i riti dei pasti frugali, la fatica dello zaino pesante per garantirci completa autonomia, il vento che fischia forte sulle forcelle e gli sguardi lungo dorsali sconosciute, di una bellezza primordiale.
O forse, perché la mente fatica a separarsene per sostituirli con i ritmi consueti della quotidianità.
Ora devo alzarmi per tornare agli impegni abituali, ma spero di svegliarmi ancora a lungo all’improvviso con la forte sensazione, che, si… ho viaggiato sulla macchina del tempo!
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Roberto Pedrazzoni | Vivendo in pianura ogni occasione di viaggio verso “l’alto” diventa una vera boccata d’ossigeno che amo condividere principalmente con la mia famiglia pur non disdegnando momenti solitari, sono talmente grato alla montagna per le sensazioni che mi regala, che mi viene naturale cercare di trasferirle attraverso post che pubblico sulla mia pagina facebook.
Il mio blog | Non gestisco un blog, tento di canalizzare esperienze ed emozioni attraverso le mie pagine facebook – http://www.facebook.com/roberto.pedrazzoni
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