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Verso la resta

Verso la resta

ANCHE QUEST’ANNO

testo e foto di Michele “Tita” Bertelle (Feltre, BL)
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Eccomi, sono a casa, o meglio, sono dove mi sento bene e a mio agio, che penso sia più o meno la stessa cosa: un bivacco tra le montagne a 1700 metri di quota raggiungibile solo con due o più ore di camminata.
I bramiti dei cervi mi hanno accompagnato per tutta l’ultima parte del tragitto, quasi a darmi il bentornato tra loro, come tutti gli anni, tra questi boschi e montagne. E’ proprio per loro che sono salito fino a qui anche quest’autunno, come i precedenti dieci o forse più, sempre alla ricerca della foto perfetta, ovviamente un’utopia, che però spinge me e altri fotografi di natura a tornare sempre negli stessi posti, spesso a fare quasi le stesse foto, sempre però con la stessa passione della prima volta.
Ormai la luce sta calando, non mi resta molto tempo, mi incammino di nuovo, ora più in alto, verso la forcella, verso i prati d’alta quota che un po’alla volta prendono il posto del bosco. Il sole è ormai dietro alla montagna e l’aria dell’autunno di montagna si sente, eccome: il fiato si condensa in piccole nuvolette. I bramiti si sono fatti più vicini e numerosi, segno che anche i cervi stanno salendo dal bosco. Arrivo in forcella. Da ogni lato riecheggiano le urla di sfida dei cervi; i primi iniziano ad uscire dal bosco e scorgo un maschio proprio lungo il sentiero, poco più avanti di dove mi trovo; per sperare di non essere visto è ormai tardi, infatti l’animale comincia a correre su per il prato, ad un certo punto però rallenta e mi concede uno scatto. Cerco di avvicinarmi mentre lui continua a salire tranquillamente; mi avvicino stando al riparo di alcuni mughi; ancora pochi metri e non lo vedrò più, ma proprio mentre sta arrivando in cresta riesco a scattare alcune foto; pochi secondi e scompare.
Ricomincio a respirare e decido di rientrare, seguendo non il sentiero, che è molto più in basso, ma delle tracce dei cervi: mi piace seguire i sentieri degli animali, mi fa sentire in sintonia con loro e libero di andare dove mi pare, senza seguire sempre gli stessi percorsi.
Mi incammino verso il bivacco, verso un bel fuoco e un pasto caldo: ormai è quasi buio ma non accendo la frontale, ancora non serve ed è così bello camminare nella notte e sentire la montagna! Vorrei aspettare ancora un po’, ma dalla valle sta arrivando un temporale: è ora che vada, il vento si è fatto più freddo, è molto scuro e i tuoni sono sempre più vicini: è la montagna stessa a dirmi che è ora di rientrare al bivacco.

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Bertelle Michele bc 16_voltoMichele “Tita” Bertelle | Sono un ragazzo di 19 anni, appassionato di fotografia naturalistica e montagna e cerco sempre di unire le due cose. Mi muovo spesso da solo e quasi sempre fuori dai sentieri più battuti, se posso seguo le tracce di cervi e camosci.

Il mio blog | Non ho un blog, ho partecipato ad alcune edizioni del Blogger Contest raccontando le emozioni che mi porta il fotografare gli animali in montagna, sentendomi in sintonia con loro, lasciando i tracciati abituali per addentrarmi in luoghi nascosti e inaccessibili per i turisti, restando da solo con gli abitanti della montagna e diventando uno di loro www.altitudini.it

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Red. ≈altitudini.it | La redazione di altitudini.it racconta e discute di montagna e alpinismo.

1 commento/i dai lettori

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  1. Paola Secco il15 settembre 2016

    Anche quest’anno ti leggo e trovo con piacere che continui a migliorare, sia nel sondare te stesso sia poi nel riportare emozioni e sensazioni che ti appartengono. Complimenti, ti auguro buona fortuna,

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