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Tramonto da Sennes

Tramonto da Sennes

IL FALCO BIANCO, O DEI PRODIGI

testo e foto di Michele Di Gennaro (San Marcellino, CE)
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Alcuni li chiamano prodigi, altri coincidenze, casualità.
Alcuni li chiamano prodigi, altri coincidenze, casualità. Una parte di noi, tuttavia, si chiede perché le esperienze che escono dagli schemi restino spesso volatili, inafferrabili. Fotografare miracoli, confezionare brividi, codificare prodigi: no, i momenti in cui l’ineffabile si mostra cadono come raggi taglienti e improvvisi, fugaci epifanie. Non lasciano il tempo di integrarli nella struttura del mondo. Appartengono a quel paese che, inutile dirlo, confina con il Sogno.

Sennes, Dolomiti, a zonzo per cimette panoramiche. È tardi, anche se non abbastanza. Quell’ora magnifica in cui le Dolomiti si fanno autentiche, sincere, e ti lasciano solo con la luce calda e i primi bagni di lunghe ombre.

Ci sono soltanto i miei passi, in un deserto di pietre oblique. Croda del Becco, Croda Rossa, Tofane diventano presenze quasi vive, seppur arcaiche. Scrigni antichi, sfingi di pietra a custodia di misteri impenetrabili.

Siedo sull’orlo del precipizio, dove il dolce pendio desertico si fa baratro. Siedo e ho lasciato, a due minuti da me, tutto il mio fardello da escursionista. Anche la reflex riposa su una roccia, come a dire che c’è un tempo in cui l’immagine deve lasciar posto alla Presenza.

La macchina della luce è lontana, e la natura pare accorgersene. Il prodigio mi vuole impreparato ed ingenuo, e si presenta sotto forma di una sagoma puntuta che, dalla Croda del Becco, rapidamente muove verso di me. Un falco. Oppure no? Il colore sembra bianco… Un falco bianco?

Le ultime luci incorniciano questo arcano rituale, voce della natura che sembra parlarmi mentre io, immemore delle antiche Leggi, resto attonito. Si, perché il candido rapace punta dritto verso di me e, quasi a confermare l’arcano, effettua un giro a 360 gradi attorno alla mia persona. Vicinissimo. Per poi sparire tra le cime, mentre cerco invano di raggiungere, almeno con il pensiero, la reflex.

Dove si impara la lingua dei falchi?

Era un messaggio per me?

E’ giunto mentre non potevo fotografarlo, come a dirmi: guarda! La magia è qui, e ci sei dentro. Puoi bagnartene ogni giorno. La magia è quando, rinunciando ad afferrare, lasci che il mondo si riveli in intima connessione con te.

E allora non ci saranno incomprensioni, non ci saranno distanze.

Solo un unico, autentico linguaggio.

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di-gennaro-michele-bc16_voltoMichele Di Gennaro | Insegnante 35 enne, campano e nomade per vocazione. Appassionato da sempre di montagna, con una particolare riverenza per le Dolomiti. Attento alle “cose dello Spirito”, per quanto sia possibile.

Il mio blog | La mia interfaccia con il mondo è la pagina Facebook, dalla quale condivido suggestioni ed esperienze. Amo condividere immagini di montagna scattate nel corso delle mie escursioni – http://www.facebook.com/michele.d.gennaro

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