Vivo ed amo la storia dell’alpinismo nei limiti del mio tempo disponibile. Quando posso cerco di andare in montagna, specie le Dolomiti, in ogni stagione.
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ESTATE: TEMPO DI RIPETIZIONI
di Massimo Bursi (Buttapietra, VR)
Così mi ammonivano, circa la scuola, i miei genitori nelle lunghe ed afose estati da ragazzino, e così è stato per me anche in questa estate: ripetizioni di avventure, scalate o semplicemente sognate.
Dapprima fu il Boomerang, la più grande placconata dell’arco alpino: circa novecento metri di scalata, una salita che mi era sfuggita per il maltempo ancora trent’anni fa, ora è finalmente maturata la voglia e l’allenamento giusto per salirla con mio figlio Paolo.
Una autentica avventura fuori porta iniziata con le pile frontali per sfuggire al caldo, una grande corsa su placche ora solidissime ma più spesso erbose e friabili, ma sempre con pochi chiodi e con poche possibilità di utilizzare mezzi veloci di protezione. Rimango colpito dalla affascinante linea di salita e dal coraggio dei primi salitori nell’intuire questo itinerario durante la rivoluzione dei Nuovi Mattini.
Caldo, sete, piedi gonfi e paura di fare grandi pendoli sui lunghi traversi non sempre facili. Nessuna voglia di fare fotografie ma volontà di ricordare un paesaggio grandioso fatto di sterminate placche sotto il sole veramente implacabile di Agosto.
Dopo qualche giorno in casa, crogiolandosi al caldo afoso, riparte la voglia di avventura e con l’amico, di sempre, Nazzareno ritorno in Dolomite sulla Vinatzer che trent’anni fa non terminai sempre a causa del maltempo.
Finalmente una bella scalata su roccia eccezionalmente solida, pochi chiodi come da tradizione ma ampie possibilità di piazzare friends rendono l’arrampicata una esperienza molto piacevole. Rimaniamo colpiti dalla bravura eccezionale di tirare la libera di Giambattista Vinatzer, un vero maestro che nel 1935 passò dove noi ancora oggi fatichiamo malgrado la dettagliata relazione, le scarpette, la magnesite ed i friends.
Arriviamo in cengia quando all’improvviso, violentemente, comincia a piovere, anzi arriva un temporale, scende pioggia ghiacciata, vento furibondo e freddo. Ci ripariamo in una nicchia: esattamente come trent’anni fa il destino vuole che io non riesca a terminare questa Vinatzer.
Ci raggiungono in nicchia anche i ragazzi spagnoli con cui siamo partiti assieme e ci organizziamo per le doppie in un canale assai infido percorso da ruscelli di acqua piovana. Oggi anche canyoning, per giunta senza muta, compreso nell’avventura! E visto che il simpaticissimo ragazzo spagnolo si chiama nientemeno che Eneko Pou mando avanti lui con 6 mezze-corde ad attrezzare le doppie nel canale!
Ma l’estate non è ancora finita ed è bello sognare ancora avventure… aspettando che torni il sole! |