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Gli occhi profondi e sicuri del pastore

Gli occhi profondi e sicuri del pastore

luciano pellegrini foto.
Giornalista pubblicista dell’ARGALAM, FNSI: i cosiddetti giornalisti verdi. Mi occupo di ambiente, alimentazione, escursionismo, tradizioni. Iscritto al CAI della mia città, spesso vado da solo in montagna per ascoltare meglio “il rumore del silenzio”.

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DOMENICO IL PASTORE

di Luciano Pellegrini (Chieti, CH)

Per gli amici… Domenico, l’ultimo pastore rimasto sul versante occidentale della Maiella. Ha 65 anni ed un fisico da atleta. La vita che conduce è dura, pesante! Sette mesi, da aprile a ottobre, li trascorre in montagna, i restanti 5 mesi a casa.

Domenico, giornalmente, per raggiungere le capre, deve percorrere 750 metri di dislivello. Non poco per chi frequenta la montagna! Parte da casa sua il mattino presto, verso le ore cinque e per arrivare a Colle Bandiera impiega al massimo un’ora e mezzo.

Prende con sé un semplice zaino con un panino… l’acqua c’è né in abbondanza. Arrivato alla grotta, fa uscire le capre dallo stazzo che iniziano immediatamente a brucare l’erba, erba rigogliosa, fresca. Piano piano le capre vanno avanti e arrivano verso mezzogiorno ad un’altra fontana situata a 1500 metri dove si abbeverano, poi, iniziano a scendere per tornare alla grotta.

Domenico, sempre solo, tranne qualche volta che può scambiare quattro chiacchiere con amici escursionisti, controlla le capre e guarda sempre fisso, lontano, con i suoi occhi piccoli, assente dalla vita e dai problemi giornalieri. La solitudine.

Verso le ore sedici, Domenico fa rientrare le capre nello stazzo ed inizia la mungitura manuale per avere il latte e immediatamente passa alla produzione della ricotta. Domenico, a questo punto, sono circa le ore diciotto, chiude lo stazzo e raccomanda al suo cane pastore abruzzese di fare buona guardia. Si carica la ricotta sulle spalle e in poco più di un’ora è a casa. Il tempo di una doccia, mangia abbondantemente, un bicchiere di vino. Subito a dormire perché la sveglia è alle quattro.

Perché Domenico ha preferito le capre alle pecore?

Mi ha raccontato che oggi nessuno compra la lana, le pecore devi per forza tosarle e la lana la devi bruciare. Il sintetico, quindi il petrolio, ha fatto rifiutare la lana… Domenico ha dovuto separarsi dalle pecore e comprare le capre.

Gli fanno compagnia una decina di muli, animali robusti, cresciuti e pasciuti con amore. Se li vendesse ricaverebbe un centinaio di euro… pochi… allora ci rinuncia, li lascia vivere e pascolare.

Domenico conosce tutti i sentieri della Maiella, è una garanzia incontrarlo. Quanti escursionisti chiedono come raggiungere un tal posto! Domenico è un pastore docile, tranquillo, che ama il suo duro lavoro, sorridente, ambientalista, rispettoso del territorio, legato ad una semplice alimentazione. E’ sicuro che nei dintorni abiti l’orso perché più volte ha ascoltato il suo bramire.


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Redazione altitudini.it autore del post

Red. ≈altitudini.it | La redazione di altitudini.it racconta e discute di montagna e alpinismo.

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