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SCELTE DI VITA

testo e foto di Luca Moiola (Trento)
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Neve, natura, paesaggio, fauna queste di solito sono le parole che rimangono alla fine di un viaggio in montagna; ma da queste non trasudano mai le emozioni, paure e gioie che si hanno lungo l’avventura.
A queste si aggiunge anche la potenza del adrenalina e della fame di conoscere cosa c’è oltre l’incognito quando a metà percorso cambi strada e ne scegli una differente da quella che precedentemente avevi programmato. Come nel mio caso quando giunto quasi alla cima del monte Altissimo, in Trentino, dove mi ero prefissato di raggiungere la vetta per potermi godere l’immenso panorama che sia aveva dal alto del lago di Garda. Poco dopo essermi saziato con quella vista mozzafiato, mio padre aveva notato un piccolo e nascosto sentiero; noi non avevamo dietro neanche una cartina per vedere dove portava quella strada ma al massimo potevamo chiedere informazioni alle persone presenti. Invece ci siamo buttati.

Volevamo qualcosa di più. Eravamo a uno svincolo tra stare li e goderci il panorama seduti e beati o andare avanti senza sapere dove e fare fatica; al massimo saremmo tornati indietro essendo ancora giorno; ma rimaneva sempre la paura di commettere qualche passo falso. Era la prima volta che decidevamo di intraprendere una via senza sapere dove portava e come era fatta… eh già potevamo dirci vagabondi, immersi nella natura, la bellezza di scoprire e provare a indovinare cosa ci fosse dietro la prossima curva era alle stelle , ma poi con un po’ di senso di orientamento ci siamo trovati in una malga con altre persone alla civiltà. Ti chiedi quale scelta sia stata la migliore alla fine ma in fondo ogni angolo ha qualcosa da lasciarci a bocca aperta, quello che conta è il senso di avventura come quando si e piccoli e il senso di rifugio, non inteso come struttura, ma come luogo di riparo dalla quotidianità dove non devi rispettare il tempo, ahimè se non quello atmosferico, di autobus, treni, appuntamenti; solo il tempo che dedichi a te e a ciò che hai intorno.

Infondo vagabondare significa anche ritornare un po’ alla preistoria senza l’uso della tecnologia, GPS e social network, se non l’unica voce è quella del proprio eco e l’unica cosa da condividere, per rimanere in tema social, è l’emozione tra te e la natura. Concludendo vagabondare per me è stato viaggiare senza una meta esterna, ma interiore dove il punto di arrivo sono stati i miei limiti e la capacità di conoscermi meglio.

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moiola-luca-bc16_voltoLuca Moiola | Sono Luca, uno studente universitario, che tra un libro e un altro svaga la mente facendo passeggiate in montagna alla scoperta di nuovi e stimolanti percorsi. Questo è il riassunto di quanto mi è accaduto circa 3 mesi fa sul monte Altissimo, in Trentino, la casa delle montagne; dove all’improvviso mi sono lasciato prendere da un percorso che non era segnato, dimenticando di continuare sul sentiero invece che io e mio padre ci eravamo posti di intraprendere.

Il mio blog | Non possiedo blog personali mi affido ad altitudini.it – http://old.altitudini.it/

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