Ciao. Sono Guglielmo, spesso noto con lo pseudonimo gug in tanti spazi virtuali e no. Mi appassionano tante cose: alpinista, rocciatore, speleologo, torrentista. E poi: palestraro, tennista, biciclettista, pugile, cinofilo, ballerino di salsa, merengue, boogie e rock’n roll. Fumettofilo, ma anche grande divoratore di libri.
SCOPRI GLI ALTRI BLOGGER
|
EFFIMERI TRAGUARDI
di Guglielmo Magri (Recanati, MC)
Se arrampichi costantemente, se l’arrampicata per te è una cosa seria e se magari vai anche in montagna a volte può capitare che provi una via, un po’ più dura di quelle che hai fatto fino a quel momento, e magari può succedere che non riesci a passare e devi scendere.
Lì per lì ti dici che non c’è niente di strano, che la via è dura e che l’importante è non essersi fatti male. Ma nei mesi successivi però questa cosa non ti va giù, e cominci a pensare che ti devi allenare di più per tornare e finirlo quel benedetto tiro. E magari poi passano diversi anni prima che trovi il tempo, l’occasione, il compagno per poter tornare lì e a volte hai anche paura di fallire di nuovo e allora vorrebbe dire che tutto l’allenamento che hai fatto sarebbe stato inutile, i tuoi miglioramenti si rivelerebbero un’illusione e il tuo entusiasmo si spegnerebbe su quei pochi metri di roccia.
Ma poi magari finalmente torni, e ti accorgi che quei primi metri che ti erano sembrati così delicati ora sembrano molto più abbordabili, e magari succede che quando arrivi sul passo chiave obbligatorio in pochi tentativi riesci a passare. E così mentre ti ribalti finalmente sulla sosta, prima di attrezzare la sicura per il secondo ti fermi un attimo, ti guardi dentro e vedi cosa c’è. Vedi la fatica di ogni seduta in palestra, ricordi l’ansia di ogni progetto in falesia, senti la ruvidezza di ogni tacca sotto le dita e la consistenza di ogni appoggio sotto le scarpette e in quel momento irripetibile credi che nel mondo tutto sia giusto, che gli sforzi vengano sempre premiati, che con la tenacia e la determinazione puoi raggiungere tutti gli obiettivi e sei completamente realizzato.
Per un breve e fugace momento sei felice pienamente e senza contraddizioni.
Ma già lo avverti che poi l’indomani quando sarai a terra il mondo diventerà di nuovo incertezza e dubbio. Già sai che le sedute di forza non saranno mai abbastanza, i circuiti di resistenza non saranno mai sufficienti, la precisione non sarà mai troppa, i passaggi saranno sempre troppo duri, i gradi saranno sempre troppo stretti e i chiodi troppo lunghi.
Ma in quel singolo momento sei in cima a quella via a cui hai pensato per 6 anni e già ne guardi una accanto che fino ad allora pensavi fosse troppo dura… |
1 commento/i dai lettori
Partecipa alla discussionebravo Guglielmo, se ci fosse un premio speciale per chi si tuffa per primo nel torrente, per chi si sacrifica all’interrogazione di chimica, per chi apre il Blogger Contest, bhe, quello sarebbe il tuo. Viva.