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Ormai fuori dalle difficoltà il sole ci sorprende… e possiamo inventare la nostra linea sulla parete.

Ormai fuori dalle difficoltà il sole ci sorprende… e possiamo inventare la nostra linea sulla parete.

VAGABONDARE SU UN 4000 PER DIPINGERE UN SOGNO

testo e foto di Francesco “Franz” Rota Nodari (Bergamo)
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Questo girovagare per le Alpi alla ricerca di linee effimere più o meno nuove, più o meno sconosciute, da sempre ci affascina.
“La monotonia e la fatica di lunghi avvicinamenti non sempre sono premiate dal successo; quando però scopriamo l’esistenza di questi fluidi glaciali, inaspettatamente una gioia un po’ folle si sostituisce a delusione e sconforto.” [G.C. Grassi].
Spesso una foto di qualcuno che è stato in zona è l’unico “segnavia” che abbiamo per muoverci su un couloir o una parete. Un’immagine dove andare a dipingere con la fantasia il nostro itinerario. Magari di qui son già passati, ma cosa c’è di più bello del non saperlo? Del respirare quel senso di avventura che solo i pionieri hanno gustato? Inoltre, la montagna glacializzata negli ultimi anni è profondamente mutata: abbiamo, tutto per noi, un nuovo terreno di gioco da riscoprire…
Più volte salendo al Sempione da Gondo lo sguardo era attratto dalla parete Nord-Est della Weissmies. Enorme, alta più di 1000 metri, mi pareva repulsiva ed inavvicinabile. Avevo trovato poche o nulle informazioni, se non di una salita dalla Est degli anni 90.
Grazie ad una recente foto dal Leone però ho immaginato su tale parete una linea logica, che pare abbordabile. È un invito a nozze: si va a vedere al più presto. Ne parlo ai soci fidati: sembrano entusiasti. Le condizioni ideali sembrano però delicate a crearsi: il versante prende sole presto in questo periodo e lo zoccolo basale presenta cascate di ghiaccio che si deteriorano repentinamente. Inoltre, per arrivare all’attacco, si deve passare sotto ad una seraccata…
“Sono le 03:00. Camminiamo a passo spedito. Il buio pesto non ci permette di vedere che il raggio delle nostre frontali. Tutt’a un tratto dalla cresta spunta la luna che va a illuminare proprio la nostra parete. Siamo ormai sotto di essa. Non possiamo più scappare… Appare maestosa ed arcigna. Esageratamente grande, se paragonata ai nostri piccoli passi. Nella mia testa tanti pensieri…a me qui… ai miei bimbi a casa. Una melodia che ho ascoltato in questi giorni si ripete con insistenza. Intanto la parete si avvicina e si vedono i seracchi sempre più grandi e minacciosi. Dubbi sulle condizioni, sulla linea più sicura da seguire… Manca poco all’attacco. Attraversiamo un campo di neve costellato da enormi blocchi di ghiaccio. Nessuno osa dire niente, ma sappiamo benissimo da dove provengano… Ormai il pensiero è solo uno: «vorrei essere ovunque, tranne che qui». Solamente quando le picche e le punte dei ramponi affondano nel ghiaccio poroso perfetto, con ritmo cadenzato e regolare, e quando ormai alti l’alba ci sorprende… solo allora, sono sicuro di essere esattamente dove vorrei…”

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rota-nodari-francesco-profile-bc16_voltoFrancesco “Franz” Rota Nodari | L’amore per l’alta quota mi ha portato a salir tutte le 82 vette di 4000 metri delle Alpi in 10 anni, ma la riscoperta di itinerari non comuni non ha mai fine. Quando non salgo a 4000 però, sono Ingegnere Ambientale, ricercatore nel campo del Telerilevamento per lo studio dell’ambiente.

Il mio blog | Non ho un blog, ma la mia pagina di Facebook è la mia vetrina. Non so no propriamente un blogger infatti, ma amo condividere esperienze e raccontare emozioni sul web ormai da più di 10 anni tramite forum e siti di alpinismo, inserendo relazioni dettagliate, sia tecniche che emotive… – http://www.facebook.com/franz.rotanodari

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