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Il cuore tra le nuvole

Il cuore tra le nuvole7

UN GIORNO DEVI ANDARE

testo e foto di Flavia Chiarelli (Sauze D’Oulx, TO)
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Alle pendici di quelle montagne, che oggi sempre più tremano, e si sfaldano, io ci sono nata.
Anni di gioventù spesi tra esse, senza mai salire fin lassù: sul Gran Sasso.

Poi arriva un giorno, e senti che devi andare.

Non sarà forse il giorno giusto: una scossa di magnitudo 6.2 con epicentro a soli 50 km dalla mia base, avvertita chiaramente durante la notte prima della partenza, tenta di dissuadermi dal programma stabilito da settimane. Corno Grande e Corno Piccolo in due giorni, con pernotto al Rifugio Franchetti.

Affronto il Corno Grande con tenerezza: era tra le cime preferite di mio padre che ne ha saliti i 2912 metri della Vetta Occidentale oramai vicino ai sessant’anni di età.
Il suo sorriso soddisfatto mi guarda ogni giorno dall’alto di un quadretto appeso nella mia stanza.

La Direttissima per la Vetta Occidentale, è sfidante, mai noiosa, un suggestivo itinerario non attrezzato con passaggi di 1°e 2°grado e tratti esposti. Perfetta per chi ama mettere le mani sulla roccia. Salgo leggera, ma concentrata, aiuto il mio fidanzato, meno avvezzo alla scalata, nei passaggi più complicati. L’arrivo in cima è epico, vorrei trasferirmi lassù, spaziando con lo sguardo tra il ghiacciaio del Calderone, la piana di Campo Imperatore, il Centenario e il fratello minore, solo di nome, il Corno Piccolo. Non ricordo mio padre ci sia arrivato.

Il mio viaggio non sarà concluso senza raggiungere quella Vetta: vi dormo vicina, cullata dalle sue guglie, tra le accoglienti mura del Rifugio Franchetti.

Il Corno Piccolo ha subito una piccola frana sulla parete Est, dovuta alla scossa avvertita due giorni prima. Nessun danno ha colpito le vie di accesso che sono dichiarate percorribili. Scegliamo la via “Normale”, una definizione che poco la rappresenta: raggiungere l’attacco è sfiancante, una discesa ripida e franosa. Anche la salita ha tratti non banali, è richiesto uso di mani e piedi e la via di ritorno sarà la stessa: il mio compagno ha paura, si ferma, vuole rinunciare. Conosco la cosa giusta: ma non la faccio. Ci separiamo in un punto sicuro, a un centinaio di metri dalla vetta. Lo saluto, sparisco in una finestra di roccia, riappaio. Lui ancora lì, di spalle, non si volta. So che sta soffrendo. Sento che capisce. Non avrei proseguito, in altre situazioni, altri luoghi, altre vite. Ma in questa vita il passato è uno e mi chiama. Un giorno devi andare.

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Chiarelli Flavia bc2016_voltoFlavia Chiarelli | Abruzzese di origini, appassionata praticante di ogni sport in quota, dall’alpinismo allo skialp al trail running, dopo un passato da Marketing Manager in azienda nel 2015 mi trasferisco in Alta Val di Susa: da qui avvio le prime collaborazioni da Freelance come Sport Marketing Manager & Digital Strategist per atleti, aziende e territori montani.

Il mio blog | “La moda è nello ste sso tempo il bruco di giorno e farfalla di notte. Ci devono essere dei vestiti per camminare e i vestiti per volare. La farfalla non va al mercato e il bruco non va alla festa… “ In questa citazione di Gabrielle Bonheur Chanel, alias Coco Chanel, prende nome nel 2015 il mio Blog www.chenilletpapillon.it, uno spazio virtuale dove raccontandomi cerco di sanare il contrasto inevitabile tra le mie due anime, quella di donna sportiva e montanara con la cittadina Fashion – http://www.chenilletpapillon.it

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Redazione altitudini.it autore del post

Red. ≈altitudini.it | La redazione di altitudini.it racconta e discute di montagna e alpinismo.

4 commento/i dai lettori

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  1. Germana il7 settembre 2016

    Flavia, che emozione per me che conosco quesi luoghi. Brava!

  2. Tatiana Bertera
    Tia il7 settembre 2016

    brava Flavia !!!

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