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La chiesa di Hrastovlje in Istria

La chiesa di Hrastovlje in Istria

METALLARO PROVVIDENZIALE

testo e foto di Elisa Cozzarini (xxx)
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Il ragazzo arriva in motorino, senza casco, con i capelli al vento.
È lui che custodisce le chiavi della chiesa di Hrastovlje, nel cuore dell’Istria. Guardiamo il sole calare sulle mura medievali attorno all’edificio. Servivano per difendersi dai turchi. Bisogna fare in fretta, pensiamo. Ma lui, disinvolto nella sua maglietta da metallaro, illustra tranquillo gli affreschi medievali. Vedete la danza macabra?, dice, significa che, nella morte, siamo tutti uguali.

Vorrei saper leggere ogni dettaglio di quelle immagini preziose. Cerco di fotografarle con gli occhi, per riguardarle più tardi, quando saremo comode sotto un tetto.
C’è un ostello proprio dietro quelle rupi. Dovete scendere e risalire, dice il ragazzo. Lì passa la ferrovia, ma trasporta solo merci. E provare in autostop? Impossibile. A piedi si fa prima, non potete sbagliarvi. Mia sorella è preoccupata. Io ostento sicurezza.

Un uomo è in giardino, nell’ultima casa del paese. La porta è aperta. Lui ci guarda divertito. Possiamo riempire le bottigliette d’acqua? Parla solo sloveno, ma ha capito. Quando vai a piedi, le persone ti capiscono. Ride e ci fa entrare. Apparentemente dice che ce la possiamo fare.
La strada diventa bianca. Curva sul piano, rimane in quota. Prosegue parallela ai binari dal sapore austroungarico, un po’ più in alto. Stiamo allungando troppo, penso, non possiamo perdere tempo. Tento un azzardo. Tagliamo verso dove indicava il ragazzo con il dito. Poi, aveva detto, quando vedrete la torre, lì girate verso il paese abbandonato. Ho una fiducia cieca nelle sue parole. I rovi tagliano la pelle, si infilano nei vestiti. Attraversiamo i binari in un punto a caso e continuiamo in linea retta, verso su. Sei sicura? Sì, anche se dovrei dire no. Un vecchio edificio spunta tra gli alberi. Troviamo il sentiero. Acceleriamo prima che si spenga la luce.

Arriva il crepuscolo. All’improvviso compare una chiesa deliziosa e, poco oltre, la mulattiera. Rallentiamo. Respiriamo. Non resisto alla curiosità, apro il cancelletto ed entro nel cortile dell’edificio, con il suo cimitero. La chiesa di Hrastovlje brilla giù nella valle. Con il pensiero, ringraziamo il provvidenziale custode metallaro.

Spunta la luna piena, la strada si illumina. Passiamo accanto alle case abbandonate. Ritroviamo il bosco. Vicino, sentiamo passare un treno merci. Tutta la stanchezza della giornata passata a camminare per strade e sentieri, sotto il sole, da Muggia a qui, sta per crollarci addosso. Ma resistiamo ancora pochi passi, fino all’ostello sperduto a Zazid.

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cozzarini-elisa-bc16_voltoElisa Cozzarini  | Sono una scrittrice e giornalista. Mi occupo di tematiche ambientali e sociali come freelance. Collaboro per testate nazionali e locali: La Nuova Ecologia, il mensile di Legambiente, Panda, il giornale del WWF Italia, Vita. Il mio ultimo libro è Acqua guerriera. Vite controcorrente sul Piave, Ediciclo editore, settembre 2016.

Il mio blog | Uso la mia pagina Facebook per pubblicare tutto ciò che scrivo e non pubblico, le foto dei viaggi e dei trekking in montagna, soprattutto nelle Dolomiti friulane, quelle di casa mia – http://www.facebook.com/elisa.cozzarini

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