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FUORI DALLA NEBBIAdi Anna Mastrantonio (Roma) Cosa c’è dietro? L’empatia ha fatto il resto: la foto scattata bucava la macchinetta, le parole correvano sul foglio, il mio sguardo sostituiva il sorriso, le lacrime pulivano l’emozione. Questione di equilibri; corsi di formazione, esperienza e vita insegnano a bilanciare e a gestire i nostri attimi; ma qualcosa sfugge e allora siamo liberi di cercare, di soddisfare, di scoprire, di sognare. Il mio punto interrogativo è sempre stato perchè? cosa c’è oltre il cielo? Dove sparisce l’orizzonte? E dietro alle stelle? Scatta la risolutezza: “Ma l’avventura che seguirà, mirata a soddisfare questa curiosità, non dovrà mai avere lo scopo di fuggire bensì quello di raggiungere qualcosa, di appagare il bisogno che è nell’uomo di andare oltre e di vedere, conoscere, misurarsi, provarsi, sapere.” (In Terre lontane, Bonatti W., 1987, Baldini & Castoldi). Ma ci vuole coraggio non solo ad andare, a conoscere, a capire, a raccontare. Occorre azzerare il cervello e cancellare la parola ‘occidentale’, immergersi totalmente nel Mondo e lasciarsi rapire da quello che è, e non da quello che dovrebbe essere. Solo così ci sei dentro fino all’anima. Ultima scoperta, i colossi dell’India, le valli isolate, lo strapiombo della paura, il bilico di blocchi rocciosi sospesi. Pietra sopra la testa, precipizi sotto ai piedi, a valle le acque vorticose e violente di fiumi impetuosi. Camminare scalzi sul pavimento infuocato del Tempio riporta alla realtà, comanda il tuo cervello a cercare un punto di equilibrio per la comprensione, la condivisione, l’arricchimento dell’animo. Ma il nostro pensiero occidentale frena l’immedesimazione, l’immersione totale in questa parte di mondo. E allora il “perchè?” diventa altro, ha sete di ulteriore conoscenza, differenti motivazioni, successiva ricerca. Piango davanti alla beltà della natura: dall’alto della dolce collina sfilano le cime dei 6000 metri di quota. Laghetti di acqua cristallina, acqua gelata, nebbia riflettente; strati compatti di pietra sospesi nel vuoto, mummificati e sovrapposti nell’aria, molecole bloccate dal ghiaccio e dal freddo perenne di quota, sminuzzate e minuscole sulla riva. Ovunque, il grido di un respiro alla vita, anche nel più completo immobilismo della forza della natura. Ricominciare è sempre stato per me una sfida, dopo oltre un anno di nebbia spero che oggi diventi una consapevolezza. |
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il mio blog | http://ormeenuvole.blogspot.it/2015/08/fuori-dalla-nebbia.html Tra viaggi, montagna, scritti e ricordi: parole con e senza senso. Avevo qualcosa da dire al mondo, o forse solo a me stessa. Mi piace condividere quello che ho vissuto con chi era con me, e quello che scopro durante il mio cammino, così, per la gioia di comunicare. |